Un centravanti da ritrovare. E non è una questione di poco conto trattandosi di Dzeko, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.
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Malinconia Dzeko, la Roma unica cura
Trasferimento alla Juve saltato in extremis, partenza di campionato senza segnare ed eliminazione della Bosnia dall’Europeo: Edin ha solo il giallorosso per ricominciare
Eliminato con la sua Bosnia dalla corsa all'Europeo, a Edin resta la Roma. L'ennesima delusione che si somma ad un'estate anomala, difficile da dimenticare.
Edin va recuperato. Mentalmente più che fisicamente. Inutile girarci intorno: il centravanti a fine agosto si vedeva ormai proiettato a Torino (aveva già preso in affitto la casa lasciata da Pjanic) per disputare gli ultimi due anni della carriera nella Juventus, al fianco di Ronaldo, protagonista in campionato e in Champions. Dover cancellare tutto e tornare in un contesto che, almeno inizialmente, ha come obiettivo massimo quello di arrivare quarto, per un campione del suo calibro non è semplice.
Premessa d'obbligo: la professionalità di Dzeko non è minimamente messa in discussione. L'entusiasmo invece sì. Tra l'altro da quando il bosniaco (fine giugno) è stato accostato alla Juventus, è come se avesse perso il killer instinct.
Giovedì sera fallire l'ultimo obiettivo in carriera legato alla Nazionale, lo ha certamente scosso. E ha intaccato ulteriormente il suo morale, non certo alle stelle. Un problema non di poco conto: le possibilità per la Roma di arrivare in Champions passano per i piedi e per i gol del bosniaco.
Giovedì tornerà a Trigoria, pronto poi a scendere in campo due giorni dopo contro il Benevento. Nelle uniche occasioni nelle quali ha incrociato i campani (stagione 2016-17) ha segnato 2 volte all'andata e una al ritorno. Buon viatico. Anche perché l'ennesima ripartenza passa sempre dal gol ritrovato.
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