Non bluffava Mourinho quando nel post-gara di Roma-Cremonese provava a spiegare il motivo per il quale aveva deciso di preservare inizialmente Dybala: "Devo prendere una decisione. Ma se rischio e Dybala gioca, magari vinciamo in coppa ma poi lo perdo per un mese". Stavolta è andata meglio, l'argentino si è fermato in tempo. leri - spiega Stefano Carina su 'Il Messaggero' - i controlli effettuati a Trigoria hanno confermato la diagnosi del sovraccarico muscolare. Nessuna lesione, quindi, e gran sospiro di sollievo. Paulo salterà l'impegno con il Verona in campionato e proverà a recuperare per il ritorno di giovedì in Europa League.
Il Messaggero
Mai una vera Joya
Ora, anche se la grande paura è passata, resta la riflessione di fondo su Dybala. Per qualità, l'argentino è nella top 3 del nostro campionato. Finora ha giocato 22 partite tra Serie A, Europa League e Coppa Italia (in totale 1.535 minuti in campo) con 11 gol, praticamente uno ogni due partite. Se si sommano i 7 assist stagionali, ci si renderà conto come l'argentino entri addirittura nel 43% delle reti giallorosse (42 centri in 31 partite). Una dipendenza tecnica che si scontra con la fragilità fisica. Quando viene impiegato più di una volta a settimana, si va incontro ad un grande punto interrogativo. Può andare bene ma si rischia. Anche se la lesione è esclusa, giocare con la paura di farsi male, è un altro fattore da prendere in considerazione.
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