C’è solo la Roma all’Olimpico, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Non è il solito slogan. È andata proprio così. La Lazio è come se non si fosse presentata. Il derby, insomma, è stato a senso unico e più di quanto si possa immaginare. Va rivisto per rendersene conto, per capire che cosa è successo in campo e a prescindere dal 3-0 che premia i giallorossi fino a un certo punto. A contare le occasioni da rete, hanno addirittura raccolto poco. Avrebbero potuto esagerare e invece non hanno infierito sull’avversario al tappeto. Autentica mattanza nel primo tempo, lucido controllo nella ripresa. Sarri, dopo il successo discusso dell’andata, si è dovuto inchinare a Mourinho che al ritorno lo ha anche sorpassato in classifica. Ora è a più 2. La partita l’ha vinta proprio José, strategicamente perfetto. L’ha studiata e l’ha conquistata di forza. E con qualità. Fisico e tecnica, dunque, per allungare la striscia positiva in campionato: 10 risultati utili. Maurizio, incredibile ma vero, è stato spettatore, senza essere capace di entrare in scena. Nessuna sua mossa ha avuto effetto. Il ko è nel suo copione. I biancocelesti lo hanno stracciato. Si sono arresi senza giocare e chissà se sapremo mai perché.
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Il Messaggero
Magica Roma: ciclone Abraham, la Lazio sparisce
Doppietta dell'inglese. La partita l’ha vinta Mourinho, strategicamente perfetto
Lo Special One, senza aver avuto bisogno di Zaniolo che ha vissuto la sfida in panchina, ha incoronato Abraham, il suo testimonial. Con 2 gol (sono 23 stagionali) il centravanti ha steso in 22 minuti i biancocelesti, colpendo subito, dopo 56 secondi (il gol più veloce di sempre nella storia del derby), e dimostrando che non serve sempre aspettare l’ultimo respiro per prendersi il match. Pellegrini su punizione ha chiuso la sfida già prima dell’intervallo. Così ha scelto la sua squadra, gli interpreti per andare a dama.
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