rassegna stampa

Magari tornasse Zeman alla Roma serve un artista per ridare entusiasmo

(Il Messaggero – F.Brizzi) – Allora, giochiamo: ditemi tre personaggi famosi della Repubblica Ceca.

Redazione

(Il Messaggero - F.Brizzi) - Allora, giochiamo: ditemi tre personaggi famosi della Repubblica Ceca.

Fino a un po’ di anni fa la risposta era sicuramente questa (magari con l’aiuto di Wikipedia): il tortuoso Franz Kafka, il cerebrale Sigmund Freud e il pallettaro Ivan Lendl. Poi è arrivato lui, lo spavaldo e impronunciabile Zdenek Zeman, e gli altri sono scomparsi. Oggi che è stato naturalizzato italiano, per tutti resta il boemo, un girovago del calcio. Un allenatore capace di portare il suo credo in ogni panchina.

A Roma è stato da tutti e due i lati della barricata, con la Lazio e con la Roma, e devo ammettere che con la Lazio ha fatto meglio conquistando anche un secondo posto. Ma di Zeman non contano i risultati, conta la filosofia: preferite vedere un 1-0 stiracchiato e difeso a fucilate o assistere a un 4-3 garibaldino con rovesciamenti di fronte continui? Io non ho dubbi. Per vincere bisogna segnare un gol più dell’avversario: è il punto di vista di Zeman ed io lo condivido in pieno. [...]

A volte sembra di assistere ad una partita di calcetto, tutti di qua, tutti di là, passaggio, tiro, gol e via si ricomincia. Il buon Zeman non è un allenatore, ma un artista del calcio. Non somiglia affatto al suo conterraneo Kafka, perché quello che dice è sempre trasparente e pure troppo comprensibile, e nemmeno a Freud perché non riflette su sogni e passato ma guarda dritto avanti al prossimo obiettivo, ed è lontano anni luce dall’algido Lendl, semmai somiglia di più al rivale storico, il divino e fantasioso John McEnroe che avrebbe dato un rene per un applauso e una volée vincente. Tutto questo per dire che se Zeman, come si sente ormai in giro con insistenza, tornasse sulle rive del Tevere, lo stadio Olimpico sorriderebbe e sono certo che lo spogliatoio lo accoglierebbe con un misto di curiosità e ammirazione.[...]