Più che la prima Roma di Friedkin, è ancora quella di Pallotta, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Da Fonseca ai titolari schierati in partenza, diversi con la valigia in mano. Eccola, senza novità, in campo a Trigoria per il debutto stagionale contro la Sambenedettese, allenata dall’ex juventino Montero e iscritta al campionato di Lega Pro. Vittoria giallorossa (4-2), da copione. Ma, a 14 giorni dal debutto contro il Verona al Bentegodi (19 settembre), l’amichevole non può certo far chiarezza sulla competitività della squadra che è ancora da assemblare. Qualche risposta l’allenatore l’ha avuta. E anche positiva. Dai giovani Calafiori, spigliato nel ruolo di Spinazzola, e Villar, alzato da trequartista. Così come dai pupilli Veretout e Mkhitaryan. Il resto preoccupa il portoghese che, nei colloqui quasi quotidiani con il ceo Fienga, qualche richiesta l’ha comunque inoltrata, confidando nell’ambizione (e nella generosità) del nuovo proprietario.
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Ma qui c’è ancora troppo di Pallotta
Primo test della Roma con la Sambenedettese, in campo i calciatori “vecchi” e in uscita. La mano dei Friedkin non si vede
Fonseca riparte dal 3-4-1-2. Con il quale la Roma dovrebbe essere più solida e quindi Pau Lopez, portiere sotto osservazione, più protetto. Ma il trio di centrali è da allestire: Ibanez, acerbo e da svezzare, è accompagnato da Fazio, vicino al Cagliari, e Jesus, al momento lontano dal Genoa. L’allenatore chiede, partito Kolarov, Smalling e altri 2. Quando avrà il tris, deciderà come calarlo. Anche lungo la fascia destra bisogna intervenire: oggi il titolare è Peres, fermato dal Covid-19 insieme con Perez e Kluivert. In questo sistema di gioco farebbe comodo l’ex capitano Florenzi che, però, è sul mercato: il maxi ingaggio non ne favorisce l’addio. Senza i 10 nazionali, compreso proprio Florenzi, tocca a Karsdorp che dovrebbe presto infilarsi la maglia dell’Atalanta. Ma i procuratori, alzando la posta delle commissioni, rischiano di far saltare il suo trasferimento.
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