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rassegna stampa

L’ultrà della Lazio: “Non penso che sia stato cattivo gusto. Volevamo soltanto prenderli in giro”

"Da tempo non succede niente in curva. La scelta delle maglie dei giocatori è stata casuale"

Redazione

"Voglio gettare acqua sul fuoco a comando fatto su di noi" dice Riccardo ultras degli Irriducibili Curva Nord e speaker della Voce della Nord intervistato da Emiliano Bernardini per Il Messaggero. "La cosa grave è che è stato creato un mostro che non c’è. Sapete cosa significa goliardia? Ecco, quello era il senso dello striscione e delle bambole gonfiabili".

Questo lei lo chiama sfottò o goliardia? "Questo significa vedere il torbido dove non c’è. Bastava ridurre tutto ad una goliardata. Volevamo rappresentare il forte stato depressivo in cui versano i tifosi e i giocatori della Roma dopo l’ultimo derby perso e l’eliminazione per mano della Lazio dalla Coppa Italia. Tutto qui".

E ancora: "Il cattivo gusto è chi butta fuori di casa degli italiani lanciando mobili e vestiti dalla finestra. Questo è il cattivo gusto che c’è a Roma. Come gli immigrati che fanno sesso a cielo aperto a due passi dal centro. Non ho visto stessa indignazione per chi ride parlando di razzo in faccia in radio o lo scrive sui muri di Roma. Ritengo che sarebbe più opportuno dire che è da tempo che non succede più nulla in curva". E la scelta delle maglie dei giocatori? "E’ del tutto casuale. Nessuna dietrologia".