rassegna stampa

Lucio, porte aperte allo Stadium dei sogni

Il tecnico toscano lasciò la panchina della Roma senza mai aver sconfitto i bianconeri in campionato, togliendosi solo la soddisfazione di averli eliminati ai quarti di finale di Coppa Italia

Redazione

La Juventus per Luciano Spalletti equivale a brutti ricordi. Come quella conferenza stampa che ricorda oggi Alessandro Angeloni su Il Messaggero (la mano sbattuta sul tavolo, quella del tacco, la punta e del si prendan gol...) dopo la sconfitta all’Olimpico contro i bianconeri. Era il 30 agosto del 2009 e la Juve di Ciro Ferrara e Diego (sì, Ciro Ferrara e Diego) passava sopra le macerie della (fu) bella e, altrettanto mortificata, Roma spallettiana, che ormai era giunta a fine percorso.

Uno a tre e poi le dimissioni. Spalletti lascia la panchina della Roma senza mai aver sconfitto i bianconeri in campionato, togliendosi solo la soddisfazione di averli eliminati ai quarti di finale di Coppa Italia (stagione 2005/2006, primo anno di Spalletti a Roma) con successo a Torino 2-3 (dopo esser stati avanti di tre reti) e sconfitta in casa per 0-1. L’unica perla.

Contro la Juve poi, solo sconfitte, 5, e pareggi, 2. La Roma torna a Torino, Spalletti per la prima volta assaggerà il sapore dello Stadium, perché all’epoca si giocava o al Delle Alpi o all’Olimpico (in attesa che il nuovo impianto venisse costruito). Lucio può consolarsi con il fatto che la Roma, nel nuovo stadio bianconero, non ha mai vinto nemmeno prima di lui, anzi: solo sconfitte.

Lucio sta tentando di rinvigorire la squadra. Con qualche audace e ambizioso esperimento, vedi difesa a tre. Domenica sera probabilmente vedremo proprio i tre centrali davanti a Szczesny. La Roma, nella storia recente, è ricorsa raramente a questo sistema di gioco, che invece Spalletti lo conosce bene pur non avendolo mai adottato nella Roma (ha cominciato domenica contro il Verona).

Nell’ultima doppia seduta - 4 ore al lavoro - provati due generi di terzetti difensivi. 1) Con Torosidis, Manolas e Ruediger. 2) Con Manolas, De Rossi e Ruediger. Nel primo caso, in pratica, siamo al genere visto con il Verona, un terzetto pronto a diventare quartetto con la presenza del terzino Torosidis. Nel secondo caso, si prevede un centrale pensatore come Daniele. Gli esterni sono Florenzi e Digne. Se De Rossi farà il difensore, davanti alla difesa dovrebbe esserci Vainqueur insieme con Pjanic basso e Nainggolan più alto. Dzeko e Salah avanti.