Nella conferenza stampa di ieri, Luciano Spalletti è apparso stranamente nervoso, scrive Stefano Carina su "Il Messaggero". Basta infatti una semplice domanda su Dzeko per fargli perdere il sorriso. Prima se la fa ripetere («Non capisco…»), poi si rivolge polemico all’interlocutore: «Scusa, ma qual è l’obiettivo di questa domanda? Il gol o perché ti sta simpatico un giocatore?».
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Lucio nervoso alla meta: «Dzeko? Non ho parenti…»
«Ognuno può essere parente di chi gli pare. Per me contano i risultati della Roma. E mi sembra che nelle ultime 17 gare si son fatti una quarantina di gol. Dentro la squadra non ho parenti, lavoro per i risultati della Roma»
«Ognuno può essere parente di chi gli pare - prosegue poi Spalletti -. Per me contano i risultati della Roma. E mi sembra che nelle ultime 17 gare si son fatti una quarantina di gol. Dentro la squadra non ho parenti, lavoro per i risultati della Roma. Qualcuno di voi (riferito alla platea, ndc) anche per qualcos’altro. Sembrerò noioso ma per me l’importante è questo».
Sino all’ultimo il tecnico giallorosso proverà a recuperare Manolas: pronto comunque Zukanovic. Pjanic rientrerà dalla squalifica e con Keita non al meglio, toccherà a De Rossi alternarsi in regia con il bosniaco. Strootman, quindi, potrebbe accomodarsi in panchina. In avanti Totti (che giocando taglierà il traguardo delle 600 presenze con la Roma) freme per partire titolare (non accade dal 20 settembre). Ma la non risposta di Lucio («Sta facendo quello che volevo») a chi gli chiede della possibilità, lascia intendere come al momento rimanga una mera ipotesi. La realtà invece, vuole il ritorno di un Olimpico (quasi) pieno: «Ritroveremo un grandissimo amico».
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