«Della partita di Udinese restano tante belle cose perché la squadra si è fatta trovare pronta. Il primo pensiero va sicuramente all'aver saputo riordinare le idee durante la settimana, sviluppare allenamenti fatti bene ed essersi fatti trovare pronti in una partita insidiosissima. Le mie tre immagini di Udine sono: 1) come siamo entrati in campo; 2) come abbiamo condotto la partita fin dal primo momento; 3) l'aver avuto il pallino del gioco in mano. Abbiamo saputo soffrire e messo dentro più fisicità, forza e convinzione nel secondo tempo. Un altro bel momento è quando è entrato Mire Pjanic: è già la seconda volta che entra dalla panchina e senza il minimo dubbio fa il suo lavoro, fatto bene, riuscendo a determinare la psicologia della squadra» dice ieri Luciano Spalletti a Roma Radio, come riportato oggi da Il Messaggero..
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Lucio: «Guardo al futuro e mi viene da sorridere»
«Della partita di Udinese restano tante belle cose perché la squadra si è fatta trovare pronta. Il primo pensiero va sicuramente all’aver saputo riordinare le idee durante la settimana, sviluppare allenamenti fatti bene ed essersi fatti...
E ancora. «Il gol di Florenzi provato in allenamento? Non è vero niente, i giocatori fanno i ruffiani oltre a essere forti (ride, ndr). E' la loro qualità che determina le giocate e gli schemi»,
«Dzeko ha fatto una buona partita per impegno, per il contrasto, si è fatto trovare nel gioco di squadra, ha dato seguito e finalizzato le azioni. E' stato sfortunatissimo all'inizio su quel cross di Digne, la palla gli è andata un pochino centrale. E' sicuramente un giocatore diverso». Mini bilancio, a seguire. «E' sempre difficile farlo, noi tentiamo sempre di mettere qualcosa di più, chiedo sempre molto ai giocatori. Anche quando chiediamo l'impossibile, siamo pronti a poter sviluppare qualcosa. Stiamo facendo belle cose, però, penso ci sia sempre un margine per migliorare. Bisogna porre attenzione a qualcosa di nuovo. Sarebbe tanta roba se ci riuscissimo. Mi fa piacere evidenziare la partecipazione giornaliera, il vivere lo spogliatoio e l'allenamento, sentire i discorsi dei ragazzi mi dà fiducia e mi fa guardare al futuro con sicurezza. I giocatori si sono riappropriati della loro qualità».
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