rassegna stampa

Lotito: “Pallotta a volte non si rende conto della realtà in cui vive. Scudetto? La Juve è la favorita”

«Pallotta? Penso che sia un buon presidente, alle volte non si rende bene conto della realtà in cui vive: come si fa a dire voglio giocare al Colosseo?»

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«Vedete io sono come un’acquasantiera, mi telefonano tutti. E sapete perché? Perché sono un uomo pratico e risolvo i problemi di tutti». Così è iniziata l'intervista che Claudio Lotito ha rilasciato al Messaggero. Niente cellulari e telefoni fissi ed il patron biancoceleste inizia a parlare di numerosi argomenti partendo dalla sua carica di consigliere federale: «Sono in Figc da anni,ma tutti si sono accorti di me solo ora. Stiamo portando avanti un progetto di cambiamento del calcio come sistema. Quello del pallone è sempre stato un mondo conservatore, dove le persone si sono adagiate su un qualcosa che oggi non è più pensabile». Lui il burattinaio di Tavecchio?«Non c’è cosa più sbagliata - risponde il presidente della Lazio - Ho conosciuto Carlo nel 2004 e da a subito c’è stata grande sintonia tra noi. Ormai ci basta uno sguardo per capirci, abbiamo gli stessi obiettivi. Siamo due uomini del fare, parliamo lo stesso linguaggio d’efficienza. Vogliamo costruire un sistema in cui deve prevalere l’interesse dell’istituzione legata a quella del collettività ».

«Ho grande stima di Agnelli - prosegue Lotito parlando del rapporto con il presidente della Juventus - e abbiamo, contrariamente a quanto si crede, un buonissimo rapporto. Lui, però, deve fare i conti con il peso della storia bianconera e della sua famiglia».

Claudio Lotito in Federazione è consigliere con delega alle riforme e al'innovazione e spiega quali sono i provvedimenti sono in cantiere tra cui le multiproprietà, argomento che lo riguarda da vicino visto che è anche presidente della Salernitana; secondo lui «sono fondamentali per la valorizzazione sportiva dei giocatori». «Abbiamo previsto - prosegue - una serie di riforme da attuare a breve. Parlo di multiproprietà, riforma dei campionati, riforma del settore giovanile, il fair play finanziario e la prevenzione delle frodi sportive. Partiremo con il Fair play finanziario, che andrà a regime da subito. Poi ci occuperemo di frodi sportive e illeciti. La grande rivoluzione sarà invece legata agli extracomunitari. Faremo come volevaTavecchio, valutando il curriculum vitae di ognuno di loro».

Lotito continua l'intervista, stavolta indossando i panni del presidente della Lazio: «E' una squadra che se la può giocare con tutti. Ai tifosi dico che i sogni diventeranno realtà. Ma non metto una data perché non sono abituato a fare proclami». Non crede che in società manchi un personaggio storico?«I personaggi sono importanti - risponde Lotito - ma la storia della Lazio lo è di più». Un altro tassello che potrebbe arricchire la storia del club biancoceleste sarebbe uno stadio di proprietà, ma Lotito ci va cauto: «Per una volta lasciamo che siano gli altri ad andare avanti, poi vediamo come va a finire». Altri club come ad esempio la Roma di James Pallotta, sul quale Claudio Lotito la pensa così: «Penso che sia un buon presidente, alle volte non si rende bene conto della realtà in cui vive: come si fa a dire voglio giocare al Colosseo?». A proposito di Roma, si parla anche della lotta scudetto con Juve e Napoli, ma su questo Lotito non ha dubbi: «La Juventus è la favorita».