Lorenzo, il magnifico. Stavolta lo merita. Magnifico. Decisivo. Il gol, degli altri, passa da lui, da quel “sette” che poi si legge “dieci”, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
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Lorenzo il magnifico: un sette che si legge 10
Passano dai piedi di Pellegrini tre gol del poker giallorosso: "Quando faccio segnare sono contento come facessi gol"
Passano da lui tre gol, che poi si chiamano assist. Come un gol, forse più bello per certi versi. Perché in quei passaggi c’è l’adrenalina, c’è il calcio, c’è la bellezza, l’intuito, la sfrontatezza. Tutto.
"Sono molto felice. Quando faccio segnare sono contento come facessi gol. Era importante tornare alla vittoria, questo conta", eccolo infatti Lorenzo, che conferma la sua gioia per essere stato uomo squadra e non uomo gol.
Perché forse lui uomo gol non potrà mai esserlo, ci penseranno gli altri ad assecondare le sue giocate da numero“dieci”. Alla Totti, perché proprio l’ex capitano lo aveva investito dei panni di leader, il nuovo riferimento della Roma - in assenza di Francesco e di De Rossi- con la fascia al braccio.
Lorenzo dovrà aspettare, chissà quanto ancora. Intanto si diverte nella posizione che preferisce, quella di trequartista. Tre assist in una sola partita, non succede sempre, a lui poi non era mai accaduto, se consideriamo che il record stagionale di palle gol per Lorenzo è 6 e risale alle stagioni, felici, al Sassuolo.
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