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Lorenzo capitano in crisi. Adesso cerca il riscatto e la fiducia di Mourinho

Lorenzo capitano in crisi. Adesso cerca il riscatto e la fiducia di Mourinho - immagine 1
Il rigore sbagliato con il Feyenoord è l'ultima conferma di una stagione molto difficile per il numero 7
Redazione

Il tunnel nel quale è entrato da tempo è più lungo di 11 metri. Perché un rigore si può sbagliare, non è questo il problema. Per Pellegrini la questione è diversa. Fisica, tattica, ora anche di un morale che dopo l’errore dal dischetto di Rotterdam è finito sotto i piedi. Il fatto nuovo, certificato dalle ultime scelte, è che Mourinho non può più permettersi di aspettarlo. Panchina a Torino, sostituito nell’intervallo col Feyenoord. E il penalty fallito non c’entra nulla. Per un motivo o per un altro - sottolinea Gianluca Lengua su 'Il Messaggero' - in questa stagione non è mai stato al 100%. Avrebbe avuto necessità di fermarsi ma il calcio del 2023 non ammette pause e spesso e volentieri Pellegrini ha dovuto quindi giocare pur non al meglio.

Inutile girarci intorno: benché la posizione in campo sia teoricamente la stessa dello scorso anno, in realtà con l’arrivo di Dybala è cambiata. Perché ora è Paulo che arretrando è divenuto il punto di riferimento. Prende palla partendo da destra, per poi accentrarsi e cercare la conclusione, l’uno-due con Abraham o l’assist. Così facendo a Lorenzo rimangono le briciole, costretto ad adeguarsi. Senza contare che così ha perso in lucidità. I numeri non mentono mai: lo scorso anno chiuse la stagione con 14 gol e 8 assist. Ora è fermo a 5 reti, di cui 4 su rigore (con 2 errori). In situazioni del genere ci si tira fuori da soli. Perché Lorenzo da tempo ha capito che il suo essere anti-personaggio non lo aiuta. Né sui social, tantomeno nelle radio. L’occasione per voltare pagina arriva già domani.