L'andata di Roma-Juve ricalca a grandi linee la partita di ritorno: Fonseca ha iniziato il campionato già con la panchina traballante, ma il 2-2 condito con una convincente prestazione dei giallorossi lo fa respirare. Con un girone di Serie A alle spalle, la situazione è pressoché analoga, anche se ora il portoghese non sembra più essere così a rischio vista la vicenda Dzeko lasciata alle spalle, scrive Alessandro Angeloni de Il Messaggero. Nonostante ciò, l'ex Shakhtar è sempre stato tormentato, e accanto a lui sono aleggiati nomi illustri di sostituti, come Allegri e Sarri; non ha mai abbassato la testa. La Roma batte le piccole e non le big, ma i punti li fa con le altre e, a quanto pare, valgono lo stesso. I giallorossi sono terzi, e di quei punti ne hanno quaranta.
rassegna stampa
L’occasione di Paulo
Il tecnico giallorosso cerca la prima vittoria con una big
Dopo il caos post eliminazione dalla Coppa Italia, ora le acque si sono calmate, il mare non è più in tempesta. Tira una brezza, sopportabile. Eppure lui non riesce a godersi il momento. Domani arriva un'altra occasione, quella che può cambiarti la vita. Un successo contro la Juve lo legittimerebbe ancor di più, e non solo perché finalmente una grande sarà sconfitta, ma pure perché quel risultato lo avrà ottenuto a modo suo, ovvero con le sue scelte, con l'appoggio della società. In caso di sconfitta, perdita del terzo posto e solita rumba. Il tecnico della Roma, nonostante tutti i dubbi che lo hanno avvolto in questo anno e mezzo, ha un pregio: è l'unico, tra i suoi colleghi romanisti, ad aver vinto allo Stadium (ora Allianz) dal 2011 a oggi. Da Luis Enrique fino a Di Francesco, solo batoste.
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