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Il Messaggero

Le verità di Ranieri

Le verità di Ranieri - immagine 1
Il tecnico rimarca anche il divario con chi è davanti: "Il gap con le prime 4-5 squadre è evidente e lo vedete tutti"
Redazione

La speranza è che quando vestirà i panni di dirigente o, per rispettare le etichette tanto care ai Friedkin di senior advisor a fine stagione, Ranieri continui a parlare, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Perché Claudio, tra le sue qualità, ha quella della chiarezza. Schietto, diretto, non ama prendere in giro nessuno. E soprattutto non vuole essere frainteso. Così alla vigilia della gara contro il Verona, come aveva già fatto al nostro giornale una decina di giorni fa, mette ordine su alcune questioni. In primis l'obiettivo stagionale dopo i due pareggi con Lazio e Juventus che hanno fatto scivolare i giallorossi al settimo posto a cinque punti dal quarto: "Speranze Champions? Ma quale Champions, non prendiamo in giro i tifosi. Voi mettereste un euro sulla Roma in Champions? Lo perdereste - assicura il tecnico alla platea che lo ascolta a Trigoria - Possiamo andarci solo se crollano tutte quante e sarebbe un capolavoro, ma dobbiamo essere seri con la nostra gente". Già questo basterebbe e avanzerebbe. Ma Claudio sorprende tutti e continua: "Il gap con le prime 4-5 del campionato è notevole e lo vedete tutti". È Ranieri a parlare. Ma chiudendo gli occhi sembra di ascoltare De Rossi e andando un po' più indietro nel tempo un signore con spiccato accento portoghese. Passano gli anni, quindi, cambiano gli allenatori e i direttori sportivi ma alla fine la storia è sempre quella: tra la Roma e le prime 4-5 del nostro torneo c'è un gap. Una differenza che nemmeno l'arrivo di Ranieri qualche settimana prima di quanto poi avvenuto, avrebbe potuto ridurre. La schiettezza di Claudio è una ventata d'aria fresca tra corridoi di Trigoria. Perché celare speranze dietro una squadra che si appresta a chiudere per il quarto anno consecutivo il campionato intorno ai 63 punti non porta da nessuna parte. Parole che tuttavia hanno bisogno d'incastrarsi con quanto detto dal tecnico recentemente sul tipo di mercato che attenderà la Roma e di conseguenza il futuro allenatore: "Chi viene sa che per i primi due mercati non possiamo fare spese pazze. Chi viene deve sapere queste cose". Domanda lecita: come si fa allora a ridurre questo divario?