Dopo Juric, Conte. Gli esami per Fonseca non finiscono mai, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.
rassegna stampa
Le scelte di Fonseca appese a Smalling
Per l'assetto finale molto dipenderà dalle condizioni dell'inglese
E nell'ottica di una virata in corsa sulla difesa a tre, Paulo - dopo il tecnico croato - si trova ad affrontare quello che, con Gasperini, può essere considerato il miglior interprete di questo modulo in Italia.
Il coraggio del portoghese è stato premiato: dopo una vita nella quale aveva sempre giocato con una linea difensiva a quattro, ha dimostrato di non aver paura a cambiare. Lui che aveva sempre praticato allo Shakhtar il calcio dei trequartisti, sviluppando il suo gioco prevalentemente sulle ali, ora si ritrova a farne a meno.
Dopo la parentesi con il Napoli dove più che a tre, la Roma difese a 5, nelle gare contro Parma e Verona, Fonseca ha cercato di proporre una variante del 3-3-3-1 proposto in Coppa Italia a gennaio. E così è nato il 3-4-2-1 con due giocatori di qualità (Pellegrini e Mkhitaryan) dietro Dzeko, mediana senza fronzoli Diawara-Veretout e tridente difensivo dove spicca la muscolarità di Ibanez ma con un calciatore di qualità che ha il compito di far (ri)partire l'azione. Mancini, Cristante e/o Kolarov: gli interpreti cambiano, la filosofia no.
La ricerca dell'equilibrio è invece data dai due terzini. L'optimum per il calcio di Fonseca è quando i due si trasformano in ali aggiunte. La realtà vuole che in gare complicate come quella che attende i giallorossi domani, probabilmente assisteremo ad uno più propositivo e l'altro maggiormente attendista, facendo in modo di trasformare provvisoriamente la linea difensiva da tre a 4. Per l'assetto finale molto dipenderà dalle condizioni di Smalling.
Ieri il difensore stava meglio, a tal punto che ha lavorato con il gruppo. Intanto procede la trattativa con il Manchester United per il riscatto. La Roma offre 14 milioni, all inclusive. I Red Devils sono scesi a 20. Non basta.
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