Il legame di fiducia tra la sindaca Raggi e l'assessore Berdini si è spezzato in un momento chiave per il progetto stadio della Roma, dato che il 3 marzo la conferenza dei servizi dovrà decidere se bocciare o approvare questa controversa operazione immobiliare che potrebbe fruttare ai privati fino a 800 milioni di euro. I grillini sono divisi. Da una parte ci sono gli ortodossi, quelli del «No alla speculazione». Dall'altra ci sono i «turbo-stadisti», quelli che vorrebbero realizzare lo stadio con annesso l'«Ecomostro» (copyright di Legambiente) da quasi un milione di cubature destinato a opere che con lo sport non c'entrano nulla. A parole tutti i 5stelle vorrebbero ridurre le cubature ma bisogna capire di quanto. I pro-Ecomostro, incalzati dalla propaganda del #Famostostadio accetterebbero anche un taglio minimal che non cambierebbe la proporzione dell'opera. Gli ortodossi, invece, sono disponibili ad avallare il progetto solo davanti a un massiccio ridimensionamento dei metri cubi. Quanto? Oltre il 60%, per rientrare nei limiti del Piano regolatore generale. Questa la partita che si sto giocando e che vedevaprotagonista Berdini. Ma dopo l'audio in cui il responsabile dell'Urbanistica ha parlato di una Raggi circondata da una «banda», da una «corte dei miracoli» e soprattutto di una sindaca «inadeguata e impreparata» a governare Roma, è cambiato tutto. Berdini ora si ritrova con un margine di azione estremamente depotenziato anche se ieri la sindaca ha avviato un «periodo di prova» sull'operato dell'assessore. Ora tutto passa sulla scrivania della Sindaca e con Berdini azzoppato l'ala «turbo stadista» torna ad alzare la cresta. Oggi tornano a riunirsi i tecnici, nel primo dei «tavoli» programmati dalla giunta dopo il vertice con i privati di martedì. Poi mercoledì 15 febbraio è in programma un nuovo appuntamento con il dg della Roma Mauro Baldissoni e Parnasi. Dovrebbe esserci anche la Raggi. Perché alla fine sarà lei a decidere.
rassegna stampa
L’assessore già messo all’angolo. Il dossier stadio passa alla Raggi
Il potere decisionale dell'assessore si è ridotto e ora la palla passa alla Sindaca che alla fine avrà l'ultima parola sul progetto
(L. De Cicco)
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