rassegna stampa

L’altra vita del buon Pastore: assist e corsa per la squadra

LaPresse

L’argentino riparte da un ruolo meno offensivo. Deve garantire più equilibrio al gioco partendo da una posizione molto ibrida

Redazione

Che sia un giocatore “diverso” lo si evince anche dalle parole ieri di Di Francesco: "Leggo che entrambi potrebbero fare il trequartista, secondo me quello è un ruolo che può fare Pastore, mentre Cristante è più centrocampista". A 29 anni, Javier è pronto ad un nuovo debutto in serie A. Il primo, ebbe luogo il 23 agosto del 2009: Palermo-Napoli 2-1. Pronti, via e dopo 44 minuti l’argentino regala l’assist del vantaggio rosanero a Cavani. Un altro Palermo, un altro Pastore, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.

All’epoca, con Zenga in panchina, l’argentino giocava addirittura esterno a sinistra in un centrocampo a cinque. Poi, con Delio Rossi, ritrova a lui il ruolo più congeniale, quello nel quale era esploso all’Huracan: il trequartista.

Il tema più dibattuto dell’estate a tinte giallorosse è stato soltanto uno: può Pastore fare la mezzala nel 4-3-3?  Nelle prime uscite stagionali - per quanto possano contare le amichevoli estive - s’è impegnato molto, palesando però inevitabili difficoltà. Della serie: quando ha pensato (quasi) esclusivamente alla fase difensiva, s’è dimenticato la sua dote migliore: l’ultimo passaggio. Quando ha invece privilegiato quella offensiva, la Roma ha sofferto molto, come nel ko 4-1 contro il Tottenham.

Monchi ha puntato forte sull’argentino, preferendolo a Ziyech, sedotto e abbandonato sull’altare del Flaco. A lui, spetta regalare quel pizzico d’imprevedibilità che lo scorso anno, soprattutto in alcune gare casalinghe, è mancato.