rassegna stampa

L’alleanza delle curve contro la polizia. Allarme per gli ultrà inglesi e polacchi

Il match di domani alle 15 è stato classificato dall’Osservatorio del Viminale per le manifestazioni sportive come una partita a «rischio 4», il massimo d'allerta

Redazione

Al Viminale temono una coalizione violenta e anomala quella tra ultras romani e quelle stranieri che, domani, potrebbe cercare lo scontro con le forze dell’ordine. I precedenti non mancano. Come riporta oggi Lorenzo De Cicco su Il Messaggerostavolta a fare da collante potrebbe essere la comune protesta contro la divisione in due delle curve, spaccate a metà da una barriera di vetro e metallo.

Tra i gruppi strabnieri ci potrebbero essere gli Squali neri di Cracovia. Quelli che nel 1998, per accogliere il Parma, nella gara d'andata dei 32esimi di Coppa Uefa, dagli spalti del Miejski lanciarono un coltello che andò a colpire la testa Dino Baggio provocandogli una ferita con cinque punti di sutura. Sono tra le tifoserie più violente d’Europa, legati all’estrema destra, tanto da essersi esibiti nel saluto romano in Curva Nord, sono pronti a tornare all’Olimpico, a distanza di sei mesi dall’ultima volta: il 25 maggio scorso, quando in occasione dell’ultimo derby fecero scoppiare la guerriglia a Ponte Milvio. Ad accompagnarli, stavolta, potrebbero esserci anche gli inglesi del West Ham, anche loro, come gli Squali, gemellati con gli ultrà della Lazio, così come gli spagnoli del Real Madrid. Ma non è solo l’arrivo a Roma degli hooligan stranieri a preoccupare le forze dell’ordine. Si teme infatti che la protesta contro la divisione in due delle curve possa aver fatto nascere un’insolita “alleanza” tra le frange più estreme del tifo romanista e laziale.

Il match di domani alle 15 è stato classificato dall’Osservatorio del Viminale per le manifestazioni sportive come una partita a «rischio 4», il massimo livello di allerta per le forze dell’ordine. «Il derby di Roma è sempre una partita delicata - spiega il presidente dell’Osservatorio del Ministero dell’Interno, Alberto Intini - ma in questa circostanza, con le curve unite nella protesta, lo è ancora di più».