C’è un buco di un’ora e mezza nell’impianto antifurto e di videosorveglianza che protegge la villa di Gervinho, il calciatore della Roma derubato dai ladri all’Axa. Ed è l’ora e mezza che precede la scoperta dell’accaduto da parte del fratello del giocatore che ha denunciato il fatto ai carabinieri.
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Ladri da Gervinho, il caso dell’antifurto
Nel momento della scoperta del furto, avvenuta intorno alle 22,30 della sera di Natale, all’interno del lussuoso complesso si trovavano ben 25 parenti ma nessuno di loro ha sentito le sirene dell’impianto antifurto.
LE ANOMALIE - E’ un furto anomalo quello consumato nel complesso immobiliare affittato dal clan di Gervais Lombe Yao Kouassi, il nome per esteso della “Freccia nera” giallorossa. Ne sono convinti gli investigatori che stanno affrontando le indagini in ogni direzione. I carabinieri del reparto scientifico hanno effettuato i loro rilievi all’interno della villa e sono stati sentiti i familiari che vivono nelle dependance che si trovano nel giardino della villa. Nel momento della scoperta del furto, avvenuta intorno alle 22,30 della sera di Natale, all’interno del lussuoso complesso si trovavano ben 25 parenti ma nessuno di loro ha sentito le sirene dell’impianto antifurto. Gervinho con la compagna erano assenti: il giocatore è impegnato in patria con la sua nazionale, la Costa d’Avorio, per la preparazione della Coppa d’Africa e tornerà a Roma solo il 30 dicembre. I ladri per introdursi all’interno della villa ”padronale” disabitata, hanno forzato una porta-finestra. La circostanza avrebbe dovuto far scattare le sirene ed il sistema di videosorveglianza avrebbe dovuto registrare le immagini di quello che accadeva dentro e fuori. Invece, gli esperti dei carabinieri non hanno trovato traccia di quanto accaduto per almeno un’ora e mezza prima della scoperta del furto.
IL BOTTINO - Manca ancora una stima dettagliata dell’ammanco che si potrà avere solo dopo il rientro del padrone di casa. Il fratello del calciatore, a occhio, lamenta la scomparsa di diversi orologi di lusso e dei gioielli in oro custoditi nei cassetti della camera da letto. Si teme la sottrazione anche di contanti in banconote. Al momento una prima stima accredita un danno di diverse decine di migliaia di euro, al di sopra di centomila euro.
Centinaia di curiosi non appena si è sparsa la notizia hanno dato l’assalto all’Axa, il quartiere disteso lungo la via Cristoforo Colombo, tra l’Eur ed il mare. Cercavano la villa di Gervinho chiedendo agli addetti dei bar, alle edicole, ai passanti. Per cercare di fronteggiare i curiosi, un paio di pattuglie di un istituto di vigilanza privata hanno stazionato per qualche ora davanti al complesso occupato dal clan Yao Kouassi. Non ci sono state scene di fanatismo o di eccessiva curiosità. I ”cacciatori di fama” che sono riusciti ad individuare la strada giusta, passavano con l’auto, rallentavano, al massimo si fermavano per scattare una fotografia al portone d’ingresso e poi ripartivano. Insomma, la giornata è trascorsa nella quasi normalità.
Al contrario, fiumi di ilarità e sfottò sui social network per il fatto raccontato da Il Messaggero. Sotto l’hastag #bellicapelli Manuela scrive «svaligiata casa di Gervinho: rubate fasce per la testa per il valore di un milione di euro». «Rubata anche la bandana, Gervinho sarà inguardabile» ironizza Derry in un tweet. «Spero che a casa abbiano rubato pure tutte le sue fasce nere per capelli» insiste Pasquale.
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