Che il Var avrebbe fatto discutere non c'erano dubbi. Per il calcio si tratta di un cambiamento epocale e, come tutte le innovazioni che mutano le consuetudini, va studiato, compreso e assimilato.Su un concetto però, come scrive Massimo Caputi su Il Messaggero, bisogna essere fermi e chiari: il Var c'è , e va usato. Costi quel che costi in termini di tempo e di numero di casi da verificare. Non saranno certo alcuni minuti usati a riguardare un'azione dubbia a rovinare le partite. Molto peggio gli ostruzionismi, le sceneggiate o le finzioni in campo dei calciatori.
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La tecnologia c’è e va usata ma senza discrezionalità
Il Var non è strumento di verità assoluta, contribuisce però a sbagliare meno, come confermano tutti gli episodi in cui ne è stato fatto uso
Il Var non è strumento di verità assoluta, contribuisce però a sbagliare meno, come confermano tutti gli episodi in cui ne è stato fatto uso. I veri pericoli sul Var sono altri e sono portati da chi è contrario ai cambiamenti e non vuole perdere i vantaggi di un tempo. La strategia è chiara. Da una parte si ridicolizza l'eccessivo utilizzo, dall'altra si punta sull'ego degli arbitri. Niente di più falso visto che le regole per l'uso della tecnologia sono molte chiare: gol irregolari, rigori (comprese violazioni palesi nell'esecuzione), espulsioni dirette e scambi di persona sui cartellini. I direttori di gara non hanno nulla da temere, non rischiano nessuna spersonalizzazione. Devono avere solo una certezza: con il Var potranno fare meglio il loro lavoro. Dovranno usarlo ogni volta sia giusto e possibile, senza paura di essere sviliti e senza alcuna pressione.
Il Var va utilizzato, non è un optional. Per questo è inaccettabile quanto accaduto all'Olimpico. Delle due l'una: o Irrati è stato talmente presuntuoso da non avere dubbi sull'episodio, oppure ha vinto la discrezionalità di Orsato, arbitro Var, che non ha allertato il collega ritenendo tutto regolare. Così non ci siamo. La tecnologia nel calcio è li proprio per evitare l'errore frutto della discrezionalità. Aspettiamo dunque fiduciosi un costante miglioramento dell'utilizzo e della sua metabolizzazione da parte di tutti. Ci sarebbe eventualmente un modo per sgravare in futuro gli arbitri da qualsiasi peso. Concedere alle squadre , come nel tennis ai giocatori, la possibilità di richiedere, magari una o due volte per tempo, l'utilizzo del video.
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