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Di Francesco mette in campo, come può, non la sua Roma, ma la Roma di Monchi

Redazione

Qualunque derby è senza pronostico, quello di oggi più degli altri. Il brodino contro il Frosinone è stato gradevole, ma non basta a farci capire se siamo in grado di digerire un avversario pesante come la Lazio.

Parlare di tattica e dello stato dell’organico giallorosso lascia il tempo che trova. In poche parole, Eusebio mette in campo, come può, non la sua Roma, ma la Roma di Monchi. E non solo quella dell’ultimo mercato, perché anche gli acquisti dell’anno scorso sono ispirati dalla stessa filosofia. Se Under è stato un buon colpo, soprattutto in previsione di plusvalenze future (la società pensa soprattutto a questo), Schick resta un oggetto misterioso.

Ricordate quando definivano Dzeko un “pippone”? Era un fake. Invece possiamo dire che Schick a Roma “non segna neanche dal fornaio”.

La Roma di Monchi, se ci mette tanto cuore, lotta dal quinto posto in giù. Se non c’è neanche quell’orgoglio sono guai. Il derby di oggi è un antibiotico, ma per Eusebio il lavoro è difficile.

P.Liguori/CURVA SUD