rassegna stampa

La Serie A boccia Mediapro

L’assemblea dei club vota all’unanimità la risoluzione del contratto con i catalani: adesso torna in ballo Sky

Redazione

Questa volta vince la linea Micciché-Malagò. Mediapro messa alla porta. Dopo una notte passata a contare alleanze, tradimenti e voti, scrive Il Messaggero, si è registrata una rivoluzionaria e inedita comunità di intenti che si è manifestata nel tardo pomeriggio con il voto unanime (17 su 17, le tre retrocesse non votano) dell'assemblea della Lega serie A che ha deciso per la risoluzione del contratto con l'agenzia spagnola e si riserva di quantificare il danno.

Adesso cosa succederà? Oggi ci sarà l'invito, da parte della Lega serie A, alla trattativa privata. Allo stato attuale è "solo" un invito perché l'apertura ufficiale, secondo i dettami della Legge Melandri, può essere fatta solo il giorno della scadenza ufficiale del contratto, ossia lunedì 4 giugno (i legali di via Rosellini si riuniranno per definire le condizioni normative che servono come informativa per il mercato). Fino a quel giorno Mediapro - glielo consente il contratto e la legge art 12.2 dell'invito - ha il tempo di versare la fideiussione (mai versata) di 1,2 miliardi di euro.

La Lega serie A si è ripresa la titolarità dei diritti 2018-2021 e farà appunto partire le trattative private per la vendita diretta agli operatori. A questo, per assurdo, potrebbe partecipare la stessa Mediapro ma nel ruolo di broadcaster. Secondo le ultime indiscrezioni, Sky e Perform arriverebbero a un miliardo tondo, sbaragliando la concorrenza (offerta più volte assicurata da Malgò). Se Sky dovesse spuntarla per la pay tv di Murdoch si annuncia una stagione record, visto che per tre anni ha anche i diritti di Champions ed Europa League. Ma che fine faranno quei 64 milioni di euro (iva compresa) versati dai catalani come caparra il 26 marzo? Sulla carta, saranno soldi persi nel caso entro una settimana non verrà presentata la fideiussione.