rassegna stampa

La Serie A ai playoff. Scontro sui tamponi

Il protocollo piace ma restano dubbi sui test: come reperirli e dove analizzarli. La Figc studia il cambio di format

Redazione

La ripresa degli allenamenti, ma soprattutto quella del campionato, è una battaglia tutta politica, scrive Emiliano Bernardini su "Il Messaggero". Ieri si è riunita la Commissione Tecnico Scientifica, oggi lo farà nuovamente in merito alla ripresa. Il protocollo nella sua essenza va benema resta il nodo tamponi. Una questione etica. Come si possono fare così tanti tamponi ai calciatori se non ce ne sono per i cittadini? E l’altra questione è: un flusso così grande di analisi intaserebbe ancor di più i laboratori. Il calcio si è già mosso su entrambi i fronti. Per il primo ha già un accordo di massima con il Campus Biomedico di fatto per non pesare sulla collettività: per ogni tampone è come se ne venissero comprati 5 per i cittadini. Pronto anche l’accordo per il check up completo di giocatori e staff con due tamponi, due test sierologici, analisi del sangue e visita internistica. C’è anche l’ipotesi che a fare le analisi sia l’istituto di medicina dello sport. Insomma il calcio insiste nel dire che tutto sarebbe a carico suo. Sul tema è tornato anche il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza: "Decisione difficile, non mi sembra che ci siano le condizioni per rischio zero".

Resta, insomma, da convincere il governo. In queste ore il calcio è in forte pressing. La serie A domenica sera conoscerà un destino che con ogni probabilità è già noto: allenamenti individuali per due settimane. E poi? Da Palazzo Chigi non hanno la minima intenzione di fissare altre date. La Lega di serie A ha chiesto 3 settimane di allenamenti (in gruppo) prima di tornare a giocare. La palla resta nelle mani della politica che non ha ancora intenzione di mollarla del tutto.

Ecco perché il presidente della Figc, Gabriele Gravina con una mano porta avanti la battaglia per giocare tutte le giornate del campionato e con l’altra perfeziona il piano B: play-out e play-off. Se il via libera definitivo dovesse scattare a fine maggio inizi giungo appare chiaro che è impossibile giocare le 12 gare rimanenti più i recuperi entro il 2 agosto. E allora ecco la soluzione: poche gare,magari da giocare tutte al centro sud e con un grande appeal per i telespettatori. E magari si troverebbe anche una via con le Tv che già reclamano sconti. Pochi spostamenti, giocatori monitorati per le due settimane necessarie. Tradotto si può giocare tra Firenze, Roma, Napoli e nel resto del sud.