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La Roma vicina all’Europa. Mourinho chiede un’altra coppa

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Ieri il tecnico è apparso visibilmente corrucciato. A José ancora non è andato giù il tonfo di Udine.

Redazione

Leggi Bulgaria e poi sorridi. Storicamente le squadre bulgare hanno sempre rappresentato uno snodo importante per la Roma, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Nella cavalcata che poi portò alla finale di coppa Campioni nel 1984, un gol di Falcao a Sofia contro il Cska (poi bissato al ritorno da un successo di misura firmato da Graziani), fu l’apripista nel secondo turno di un sogno svanito soltanto all’ultimo rigore.

Nella passata stagione, invece, l’epilogo fu diverso con la vittoria della Conference League a Tirana, ma l’inizio sempre a stampo bulgaro. Ancora il Cska Sofia: 5-1 all’Olimpico e 3-2 a Sofia. Chissà se questi ricordi faranno tornare il sorriso a Mourinho, apparso ieri visibilmente corrucciato.

Il viaggio per raggiungere Razgrad (città a oriente di Sofia, a circa un centinaio di chilometri da Varna, la città sul Mar Neo dove la comitiva giallorossa è atterrata con il charter) non è stato dei più agevoli. Ma probabilmente il motivo è un altro. A José ancora non è andato giù il tonfo di Udine.

E se a questo si somma che tra infortunati (Kumbulla, El Shaarawy, Zaniolo e Wijnaldum), mancato innesto del difensore last-minute e calciatori ancora in cerca di una condizione migliore (su tutti Camara), il turnover questa sera sarà limitato, il prologo non può essere costellato dai sorrisi: “Non siamo venuti qui in gita – esordisce – Il Ludogorets troverà una squadra arrabbiata e delusa. In generale difendiamo molto bene, quindi considero la sconfitta di domenica un’eccezione. Non ne siamo contenti ma può succedere. La mia reazione è stata calma perché non la considero una cosa normale. È un risultato isolato, è triste ma non preoccupante. Abbiamo molti infortuni e anche Abraham sarà assente. Quando a una squadra con un numero ridotto di calciatori come la nostra mancano Zaniolo e Tammy è difficile. Siamo però uniti e convinti di poter portare a casa i tre punti. Spero di partire da 0-0 e non come a Udine che eravamo già sotto dopo 5 minuti…”.

Voltare pagina, quindi, è la parola d’ordine. C’è l’esigenza d’iniziare nel modo migliore un torneo che già nei sorteggi ha riservato un girone non proprio facilissimo ai giallorossi. Oltre al Betis, lanciatissimo in Spagna, ci sono proprio i bulgari che rappresentano una grande incognita.