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Doveva essere un pari scritto o una scontata vittoria della Roma? Sì, nel mondo dei sogni, in un calcio che scriviamo prima e che invece ci smentisce ogni volta. Di scontato - scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero - non c'è proprio nulla: calci, sceneggiate, rigore concesso e poi tolto. Ranieri perde la sua proverbiale calma e a fine partita si lamenta di arbitro e Var; Gasperini protesta, soffre e poi gioisce. In campo l'Atalanta non fa regali e ha fretta di guadagnarsi il pass per la Champions League: detto, fatto e ora lo dice la matematica, la stessa che non esclude la Roma, anche se ora si fa dura. A Gasp bastano Lookman in grande spolvero e tal Sulemana, che gioca quasi mai e questa notte la ricorderà a lungo. Arriva la prestazione da Atalanta, che non è proprio un rullo compressore come sostiene Ranieri, ma torna a primeggiare al Gewiss Stadium (nel 2025 le era accaduta solo una volta) nella notte più giusta. Ma ha dovuto sudare per superare la Roma, che veniva da diciannove risultati utili di fila e che per la prima volta, vincendo qui a Bergamo, avrebbe toccato il quarto posto e il cielo con un dito.
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