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La Roma ritira la tuta della discordia. Paga il direttore commerciale: sospeso

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Il club ora si riserva qualsiasi decisione nei confronti dell'ormai ex responsabile commerciale del club, ivi inclusa l'assunzione di provvedimenti relativi a condotte improprie a lui contestate. Non è escluso l’allontanamento per giusta causa
Redazione

Costa caro l'ardito accostamento cromatico sulla nuova tuta d'allenamento junior della Roma, messa in vendita dall'Adidas qualche giorno fa. Quel celeste - fatto passare inizialmente come verde acqua e giustificato con il richiamo al murale “antinquinamento” nel quartiere Ostiense creato dallo street artist Federico Massa - appena sotto una banda color panna (che ricorda inevitabilmente i colori della Lazio) ha provocato il ritiro del capo di abbigliamento dal mercato. E non solo: la Roma ha anche avviato un procedimento disciplinare nei confronti del Chief Commercial and Brand Officer Michael Wandell che è stato già sospeso dalle sue funzioni. Decisiva la protesta dei tifosi. I Friedkin non ci hanno pensato un attimo: ritiro dal mercato della tuta in accordo con il marchio sportivo e sospensione per Wandell che paga così per tutti (appare singolare infatti che nessuno, oltre a lui, abbia visto in anteprima l’accostamento cromatico incriminato). La società - scrive Stefano Carina su 'Il Messaggero' - ora si riserva qualsiasi decisione nei confronti dell'ormai ex responsabile commerciale del club, ivi inclusa l'assunzione di provvedimenti relativi a condotte improprie a lui contestate. Tradotto: non è escluso l’allontanamento per giusta causa. Non è la prima volta che i tifosi giallorossi insorgono nei confronti delle proprietà americane. Era accaduto anche con Pallotta. In quel caso il tema della contesa era stato lo stemma e poi la data di fondazione della società, anticipandola di 45 giorni (dal 22 luglio al 7 giugno) producendo e pubblicando una documentazione che non ha mai convinto la tifoseria.