Il compitino non basta. Ancora di più se sciatto e superficiale, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. La Roma recita stancamente a Marassi contro la Sampdoria ultima. Anzi, fa scena muta: 0-0. Caricata a salve, nemmeno ce la fa a sparare. Piatta, triste e impotente.
rassegna stampa
La Roma è un punto di domanda
Squadra piatta, lenta, prevedibile, senza idee e in più i soliti infortuni sparisce il coraggio invocato da Fonseca e a Marassi è solo un pareggio
Dunque, rallenta in serie A come in Europa League. La zona Champions è già lontana 3 punti (1 in meno, dopo 8 partite, del campionato scorso). E l'attuale 6° posto è in pericolo.
Fonseca, sbagliando già in partenza, sceglie la spina dorsale azzurra, con i 5 giocatori convocati da Mancini in Nazionale per le ultime 2 gare delle qualificazioni europee contro la Grecia e il Liechtenstein. Così Spinazzola fa ancora il terzino destro, Mancini resta accanto a Smalling al centro della difesa, Cristante è sempre il partner di Veretout in mediana. Cambiano, invece, le posizioni di Zaniolo che, dalla fascia, si accentra da trequartista alle spalle di Kalinic e di Florenzi che, nel tridente, ha spazio da esterno alto a sinistra. La formula Italia dura, però, meno di 6 minuti.
Cristante, dolorante già all'ingresso in campo, si ferma presto e avverte Campos in panchina: ha sentito tirare all'altezza dell'inguine. Sottovalutato, dunque, il problema, venuto a galla già giovedì (il centrocampista ha poi saltato l'allenamento di venerdì). Verifica sbagliata o comunque superficiale che certifica il 9° infortunio muscolare dall'inizio della stagione. Aspettando l'intervallo, comincia a zoppicare Kalinic per il colpo ricevuto da Murillo: fastidio al ginocchio sinistro. La sua prima da titolare in campionato non dura nemmeno un tempo. Ecco Dzeko, in maschera.
Ranieri si appoggia allo scolastico 4-4-2 con cui ha scritto pagine chiare e scure della sua carriera. La Sampdoria, partendo dal lancione del portiere Audero su input del nuovo tecnico, costruisce almeno qualche chance. Da corner o in contropiede. Pastore, da regista, si adegua, invece, al clima di gita fuori porta. Veretout fa legna, ma manca chi accende il fuoco. Cioè la partita.
Fonseca si gioca l'ultimo cambio inserendo Perotti, mai disponibile fin qui in questo torneo (24° giocatore utilizzato in 10 partite stagionali). Ranieri, confermandosi aggiustatore, ha già pensato a fare rifornimento con Depaoli, Bonazzoli ed Ekdal rispettivamente per Rigoni, Gabbiadini e Bertolacci. L'unico tiretto, fiacco e centrale, nello specchio della porta è di Dzeko: minuto 34 della ripresa.
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