Fine corsa. La Roma esce di scena. Vergognosamente, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
rassegna stampa
La Roma è in caduta libera
I giallorossi irriconoscibili crollano in casa con l’Udinese seconda sconfitta di fila, nona stagionale, a -12 dal 4° posto
Cade all’Olimpico, 2°ko di fila, contro l’Udinese (0-2) e perde di vista l’Atalanta quarta: -12 (-13 con gli scontri diretti a favore). La zona Champions evapora e domenica il Napoli può tentare l’aggancio. I giallorossi azzerati dalla sosta: vulnerabili fisicamente ementalmente al momento di ripartire. Fonseca, sottovalutando l’involuzione, diventa il principale responsabile.
Qualche scelta è forzata, ma l’allestimento del 4-2-3-1 è da dilettante. Così la nuova umiliazione diventa scontata. Fonseca, anche per il forfait di Mancini (gastroenterite) e la precauzione per Dzeko (affaticamento) che si sommano all’assenza di Veretout e Pellegrini (squalficati), cambia 8 giocatori di movimento su 10, confermando solo Mirante, Smalling e Cristante e cancellando la squadra che crollata a San Siro contro il Milan. la situazione peggiora. Spazio a Peres, Fazio, Kolarov, Diawara, Perez, Perotti, Under e Kalinic.
L’Udinese, 2 ko nelle 2 partite dopo la lunga pausa, sembra però più equilibrata con il suo 3-5-2. Abbastanza brillante, accelera con convinzione per vincere il suo 1° match nel girone di ritorno. La Roma, invece, è lenta e macchinosa. Anche qualche posizione non convince: Under a sinistra, dove non gioca dal 7 novembre del 2018 (in Champions contro il Cska), si impegna, ma è fuori dal coro. E Perotti trequartista è disorientato e si abbassa sullo stesso lato di Under.
Lasagna parte dalla sinistra dove andrà poi a concludere per il vantaggio (3° gol in 2 match), dopo aver pennellato per De Paul, riprendendo il tiro sballato al volo del compagno. Mirante evita la doppietta dell’attaccante, con deviazione acrobatica. I giallorossi, spaventati e logori, faticano nella costruzione. Perotti, in ritardo sul pallone, entra a gamba tesa su Becao: rosso diretto prima della mezz’ora. Intervento inaccettabile, considerando il momento delicato del gruppo che sbanda e si allunga in campo: il capitano, con superficialità, lascia in inferiorità numerica la squadra.
E’ il 7° espulso in questo torneo, solo il Genoa (8) ne ha avuti di più. In 10, però, la Roma incredibilmente migliora, ritrovando l’aggressività e soprattutto la finalizzazione. Tentativi di Perez, Cristante, destro da fuori che si stampa sulla traversa, e Under. Solo Kalinic rimane in letargo.
Tocca a Mkhitaryan nella ripresa, fuori Under. Il più intraprendente e anche il più pericoloso è Perez. Ma è Okaka a mangiarsi un gol grande così. Fonseca prova ad aggiustare l’assetto in corsa con Zappacosta per Peres, Villar per Diawara e a seguire Ibanez, quando si fa male Fazio, e Dzeko per Kalinic. Gotti replica inserendo Fofana, Ter Avest e Nestorvski. E vede meglio del collega. De Paul per Nestorovski (2° gol in campionato, l’ultimo il 24 novembre...) e game over. La Roma saluta il campionato. Suicidandosi.
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