rassegna stampa

La Roma è bella ma non basta

LaPresse

Giallorossi avanti due volte con la doppietta di Veretout e due volte raggiunti da Ronaldo nonostante la Juventus fosse rimasta in 10 per l’espulsione di Rabiot

Redazione

Fonseca si tiene stretta la panchina giallorossa nella notte in cui mette all'angolo Pirlo e spaventa la Juve, costretta alla doppia rimonta all'Olimpico: 2-2, pari che non premia completamente la Roma, sauperiore nella strategia e nelle chance, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.

Doppiette di Veretout e Ronaldo, con Dzeko che, anche se protagonista, non riesce a piazzare il colpo del ko. I Friedkin, in tribuna, possono essere soddisfatti della risposta del tecnico. Non della classifica: 1 punto in 2 partite.

Il coraggio in avvio fa la differeza: Fonseca non indietreggia davanti ai campioni d'Italia. E fa bene. Così, senza alcun ripensamento, sceglie gli interpreti annunciati alla vigilia: oltre al debutto di Kumbulla, da centrale sinistro nella difesa a 3 con Mancini e Ibanez, entra a destra Santon per sostituire l'indisponibile Karsdorp. Non è l'unica novità nel suo 3-4-2-1:

Pellegrini si abbassa a centrocampo, accanto a Veretout con l'esclusione di Diawara. Il tandem funziona: pressing e costruzione. In attacco il debutto stagionale di Dzeko, accompagnato dai trequartisti Pedro e Mkhitaryan, Formula, dunque, offensiva, anche perché la linea arretrata si alza quasi a centrocampo, a prescindere dalla presenza sui lati di Santon e soprattutto Spinazzola che sfonda spesso sulla sinistra.

La Roma è più aggressiva della Juve. E sa essere pericolosa quando ruba palla e riparte.

Dzeko combatte e, da capitano, sposa la nuova avventura in giallorosso. Mkhitaryan è ispirato. Si perde sul più bello, però: saltato Bonucci, calcia addosso a Szczesny. Inutile il 61 per cento di superiorità nel possesso palla con cui i bianconeri chiudono il 1° tempo. E, se si sbilanciano, rischiano. Proprio Dzeko guida i compagni all'assalto. Da suol piede nasce l'azione del vantaggio. Il passaggio per Mkhitaryan è sporcato, Veretout ne approfitta: conclusione potente di sinistro che Rabiot respinge con il braccio. Di Bello assegna il rigore, trasfomato proprio da Veretout.

I Friedkin festeggiano con Fienga in tribuna. Prima dell'intervallo, il momentaneo pari. Ancora rigore, con Ronaldo che spiazza Mirante. Punito Pellegrini che interrompe l'azione di CR7, sfuggito a Mancini, pure lui con la mano. Dzeko, però, non perdona la Juve che ha scelto Morata. Lancio di 70 metri nel recupero per Mkhitaryan che scarica su Veretout: sinistro, doppietta e nuovo vantaggio.

I mille in Monte Mario spingono Dzeko che, all'inizio della ripresa, potrebbe chiudere il match. Ma angola esageratamente e scheggia il palo esterno, dopo l'azione di Spinazzola a sinistra. Fa lo stesso quando, sull'altra corsia, avanza Santon: destro lento e centrale. Tra le 2 chance per il capitano, il destro fiacco e scontato di Ronaldo che però è sempre in agguato.

Ibanez soffre in mezzo e anche Mancini sbanda. Pirlo, rimasto in partita, decide di usare la panchina: dentro Arthur per McKennie e Douglas Costa per Morata. Si fa cacciare Rabiot, doppia ammonizione: inutile e scomposta l'entrata su Mkhitaryan. Dentro a seguire Betancur per Pamsey. Fonseca replica con Peres per Santon.

Ronaldo, copiando Veretout, concede il bis. Di testa, su cross di Danilo, firma il pari definitivo: 450 i gol di CR7 nei Top-5 campionati d'Europa, dal 2003-04 anno del suo esordio in Premier League con il Manchester United. Si addormenta Mancini in area e Peres non riesce a recuperare.