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Il Messaggero

La Roma c’è. E Mou?

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A fronte del tam-tam costante dei media portoghesi, che ancora sono convinti che ci sia margine per un doppio incarico da ct della nazionale e allenatore dei giallorossi, lo Special One ha preferito tacere

Redazione

Semplicemente diverso.Tra il Mourinho estivo ,sempre sorridente, loquace a livello ufficiale e off record, disponibile, affabile, contento come un bambino per l’arrivo di Dybala, e quello dell’ultima settimana, silenzioso, di cattivo umore e solitario, passa la differenza che c’è tra l’Algarve in estate e la versione invernale scrive Stefano Carina su Il Messaggero. A fronte del tam-tam costante dei media portoghesi, che ancora sono convinti che ci sia margine per un doppio incarico da ct della nazionale e allenatore dei giallorossi, Mou ha preferito tacere. Poi ci sono alcuni atteggiamenti, come ad esempio rimanere seduto in panchina pressoché per 90 minuti sia con il Casa Pia che con il Waalwijk (ieri si è alzato per la prima volta al 12’ della ripresa) non da José. Restare inerme quando nel primo test il Cadice aveva scambiato l’amichevole come la finale della coppa del Mondo ed entrava in ogni parte del campo in modo duro, non è da Mou. Blindare un ritiro che ad onor del vero era stato prefigurato leggermente diverso da quello estivo, ma non a questi livelli, non ha fatto altro che alimentare l’alone di mistero.  Le prossime settimane saranno cruciali per capire come e se, continuerà il matrimonio con la Roma. Il Portogallo paradossalmente centra poco.Perché oggi è la nazionale lusitana ad essere in pressing, a giugno l’insidia potrebbe arrivare da qualche club europeo. Il problema èun altro: capire se Mou crede ancora nel progetto che i Friedkin gli avevano illustrato tre anni fa. Negli ultimi mesi, è come se José avesse perso la fiducia. I mal di pancia esternati pubblicamente ne sono la conferma. E nonostante a livello ufficiale la Roma simostri allineata e compatta, alcune esternazioni dello Special iniziano a piacere poco all’interno