rassegna stampa

La Roma alza la voce

Duro faccia a faccia tra il ds Monchi e la squadra presente Totti: i giocatori non possono più sbagliare

Redazione

Ieri, per la prima volta da quando è diventato direttore sportivo della Roma, Ramon Monchi ha tenuto a rapporto la squadra. Insieme a lui, come riporta Stefano Carina su Il Messaggero, Francesco Totti, Morgan De Sanctis e Eusebio Di Francesco (insieme allo staff tecnico), riunitisi in precedenza per studiare una linea comune da seguire.  15 minuti prima dell'allenamento, nei quali Monchi ha utilizzato sempre il plurale e raramente il singolare. Quello che doveva dire a Nainggolan, tanto per non girare intorno all'argomento che ha catalizzato l'attenzione del mondo giallorosso negli ultimi tre giorni, lo aveva già fatto al telefono con il diretto interessato il 1 gennaio.

Il Ds spagnolo ha voluto ricordare alcune linee-guida allo spogliatoio. In primis: nonostante la società per forma mentis non abbia mai voluto ostentare il rispetto rigido delle regole all'esterno, queste esistono e vanno rispettate. Chi non lo fa, a dispetto del cognome che porta, non può far parte della Roma. Monchi ha utilizzato più volte i termini "rispetto", "unione", "squadra", "mentalità vincente" intesa come la via per arrivare al successo, attraverso comportamenti quotidiani, dentro e fuori dal campo. Poi, spostando l'attenzione proprio su quanto sta accadendo a livello di risultati - e analizzando la frenata in campionato e l'eliminazione dalla coppa Italia - ha chiesto ulteriore impegno e concentrazione.

Questo, al netto di virgolettati usciti ieri e confermati da Trigoria ("In questo momento delicato va dimostrata mentalità vincente. Chi non dimostrerà di avere questo tipo di atteggiamento non può avere posto nella Roma"), il riassunto del discorso del ds. Totti non ha voluto aggiungere nulla a quanto detto dallo spagnolo che in assenza di Pallotta, si è fatto portavoce del pensiero societario e tecnico. In privato, Totti si era comunque già intrattenuto con Nainggolan, più nelle vesti di amico che in quella nuova di dirigente.