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Undici giornate sono bastate. A voler esser pignoli, undici di campionato più quattro di coppa, per cambiare drasticamente umori e valutazioni. Sulla squadra e sui singoli, a partire da Wesley e Celik. Singolare che il primo gol stagionale sia stato del brasiliano e l'ultimo del turco. Due giocatori completamente trasformati da inizio stagione. Spesso - scrive Stefano Carina su Il Messaggero - si abusa della definizione strana coppia ma mai come stavolta sembra calzare a pennello. Perché in comune hanno poco ma si completano a meraviglia. Wesley e un anarchico, corre, cade, si rialza, scivola, stoppa male il pallone, poi se lo riprende, avanza, crossa, tira, recupera sull'avversario. Celik invece è il soldatino. Una coppia nata per caso, per l'indisposizione improvvisa di Angeliño e per lo scarso rendimento di Tsimikas. Così Gasp, uno che non ha paura di sperimentare, ha spostato il brasiliano a sinistra. Per non parlare di Celik tornato al vecchio amore, la fascia destra. Il tutto supportato da una condizione atletica e dà una freschezza che fa invidia agli ottocentisti che gareggiano alle olimpiadi. Una crescita, quella del turco, che non è passata inosservata. E nonostante sia in scadenza, una delle priorità del club è quella di rinnovare.
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