rassegna stampa

La replica di Bruno Conti «Brasile troppo presuntuoso»

(Il Messaggero – A.Angeloni) – Bruno Conti nel 1982 aveva ventisette anni, un piede sinistro divino e l’incoscienza di chi stava per vivere un momento immortale, quindi non era un ragazzo come noi.

Redazione

(Il Messaggero - A.Angeloni) - Bruno Conti nel 1982 aveva ventisette anni, un piede sinistro divino e l’incoscienza di chi stava per vivere un momento immortale, quindi non era un ragazzo come noi. Quel 5 luglio al Sarrià di Barcellona ha raggiunto il sublime. Trent’anni dopo, Arthur Antunes Coimbra detto Zico ha provato a rovinare tutto.

Conti, sa cosa ha detto Zico di quella partita?

«No, mi dica».

Che la vittoria dell’Italia ha rovinato il calcio?

«Addirittura? E perché mai?».

Perché gli azzurri, al contrario del Brasile, hanno proposto come modello un calcio difensivo, catenacciaro e una spietata caccia all’uomo in campo.

«Mi sembra un po’ tutto esagerato. Con il rispetto che ho per Zico, per la sua carriera e per quello che ha dato anche al calcio italiano, la trovo una farneticazione».

Paolo Rossi ha risposto che, grazie a quella sconfitta impararono a difendersi meglio.

«Paolo ha ragione. Fu una grande botta per loro, la causa della sconfitta fu la loro presunzione».

Era una grandissima squadra, però.

«Immensa. Ma se dai per scontato di vincere, finisci col perdere amaramente. Noi mettemmo in campo altre qualità».

Tipo?

«La tenacia, la grinta, la capacità di essere uniti, la fame. Noi eravamo inferiori ma affrontammo la sfida con molta umiltà, loro no. Una gara d’antologia, altro che rovina del calcio».

Quella di Zico, dunque, la prendiamo come una semplice provocazione.

«Dire che quel risultato ha rovinato il calcio è assurdo. Zico dovrebbe parlare con i suoi compagni che, negli anni in molte trasmissioni televisive e interviste, alla fine hanno fatto i complimenti all’Italia per come ha interpretato la partita».

Falcao la pensa allo stesso modo?

«No. Paolo stesso mi ha detto che hanno peccato di presunzione. Quel giorno non sono stati capaci a gestire. Anche sul due a due, proprio dopo il gol di Falcao, potevano nascondere il pallone, invece sono venuti avanti solo con l’idea di vincere. Per loro era impossibile pensare di pareggiare con quell’Italia»

E poi anche gli azzurri non erano così scarsi. Forse hanno contribuito a impreziosire il calcio non a rovinarlo.

«Non si fanno due gol all’Argentina e tre al Brasile così, a caso. Zico forse ha ragione se si riferisce alla prima fase del Mondiale, dove non abbiamo certo brillato, anzi. Dopo però s’è vista una grande Italia».