La notte di Dybala. Adesso il derby?

Una serata d'altri tempi, con calci, pugni, sceneggiate, scivoloni, papere, espulsioni, e sette ammoniti (il degno replay della sfida di andata, finita con nove provvedimenti disciplinari). Una notte piena di emozioni, di eroi e qualche giocata da campioni, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. L'Olimpico - ottavo successo nelle ultime nove gare con Ranieri in panchina è un'arena, vince la Roma (3-2), che piomba agli ottavi di finale di Europa League, alzando la bandiera dell'Italia: unica a superare il playoff, una piccola medaglia in questa stagione tormentata. E in quel caos, come un deus ex machina, spunta proprio Paulo Dybala, in versione killer dalla faccia bambina; pure lui non pensa solo a giocare a calcio, e in maniera sublime, pure lui le dà, eccome se le dà (è il secondo ammonito della serata), stavolta al suo cecchino di turno Otavio (Varela, che lo aveva colpito duro all'andata, gira spesso alla larga), costretto poi a uscire dal campo, non con un ginocchio a pezzi come era capitato proprio a lui al do Dragao una settimana fa, ma con il mal di testa, conseguente alla manifesta inferiorità nel duello. Paulo porta joya, Paulo è la Joya. L'argentino finalmente si sveglia, regala sorrisi e doni. Due gol in quattro minuti (35' e 39' del primo tempo), uno più bello dell'altro, i primi in Europa quest'anno, non segnava da aprile, sempre su questo palco, contro il Milan nei quarti.