rassegna stampa

La notte della doppia verità

La Juventus allo Stadium ospita la Roma: è una verifica delicata per le ambizioni tricolori di entrambe le squadre

Redazione

E' ancora presto per mettere in palio lo scudetto ma Juve e Roma sono consapevoli di quanto lo scontro diretto allo Stadium possa incidere sul loro futuro, diventando il bivio fondamentale per il percorso di entrambe nel torneo, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero.

Non siamo ancora alla notte da dentro o fuori. Allo Stadium la Roma è sempre finita ko: 7 partite su 7. Ma, da 3 stagioni, qualcosa è cambiato: il 5 ottobre del 2014 il 3 a 2 con il timbro vergognoso di Rocchi (sì, l'arbitro che rappresenterà l'Italia al mondiale in Russia) e il violino triste di Garcia; il 24 gennaio 2016 e il 17 dicembre dello stesso anno, con Spalletti eccessivamente prudente, gli unici successi di misura della Juve, entrambi per 1 a 0. Significativi, però. Perché a firmarli sono stati Dybala e Higuain. Pericolosi ieri come stasera.

Di Francesco è il 5° allenatore della proprietà statunitense (oltre a Garcia e Spalletti, allo Stadium sono caduti anche Luis Enrique, 2 volte come Rudi e Lucio, e Zeman) che proverà a interrompere la serie maledetta. Chiedendo ai suoi interpreti di comportarsi come sempre, puntando sul pressing offensivo e sul baricentro comunque alto. Sono le mosse che hanno permesso alla difesa giallorossa di essere fin qui la meno battuta del torneo con 10 reti subite.

La Juve, invece, ha l'attacco migliore: 44 gol. Eppure Allegri, da 5 partite, privilegia il pragmatismo e, come il collega, l'equilibrio.