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Il Messaggero

La notte dei ribelli: senatori contro Juric

Redazione
Mancini e Juric hanno avuto un diverbio molto acceso all'interno dello spogliatoio dove il tecnico imputava al difensore un atteggiamento a dir poco passivo sul 1° gol viola

Le parole di Pellegrini nel post-gara dell'altra sera valgono molto di più di mille retroscena. Perché dicono tutto senza nascondere nulla, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Per chi se le fosse perse, agevoliamo la lettura: “Il clima nello spogliatoio non è semplice. Dopo una partita inaccettabile, bisogna dirsi la verità e affrontare quello che non va”. Di certo non lo si racconta ai tifosi uscendo da Trigoria, tant'è che Mancini - rimasto negli spogliatoi insieme a Cristante alla fine del primo tempo domenica sera - ieri ha provato a glissare sulla questione: “Era già accaduto lo scorso anno”. Vero, tra l'altro semprea Firenze, ma questo non giustifiea nulla. Anzi, semmai certifica un atteggiamento reiterato e sbagliato. Che poi il difensore e Juric abbiano avuto un diverbio molto acceso all'interno dello spogliatoio dove il tecnico imputava al difensore un atteggiamento a dir poco passivo sul 1° gol viola, è soltanto la conferma di un malessere interno che De Rossi aveva provato a dribblare. E poco importa che allora come ieri, almeno dalle ultime ricostruzioni, sembra che i due non siano arrivati alle mani perché separati da calciatori e staff: sono episodi analoghi dove cambiano soltanto gli interpreti ma che manifestano un malessere. Per questo motivo sorprende l'atteggiamento di alcuni calciatori. Come se non capiscano il momento, non intendano che qualsiasi like, commento, parola in più o meno possa essere vivisezionata, giudicata e utilizzata per alimentare il caos che la squadra sta vivendo. Così accade che Paredes se la ride al termine della gara con Kean, suo ex compagno alla Juventus, e Dybala metta un mi piace sotto un post di Bove.