rassegna stampa

La medicina contro il mal di gol è una questione di Fede

Il tridente pesante stecca, la squadra concretizza poco e deve ringraziare un difensore per sorridere

Redazione

C'è stato un periodo in cui il problema della Roma, come scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero, era la Dzekodipendenza. Della serie: se non segna lui, non segna nessuno. Un problema. A seguire c'è stato il periodo della Dzekodecadenza. Cioè, nella squadra di Eusebio Di Francesco segnavano tutti tranne il bosniaco. Della serie: te lo avevo detto che era un pippone. Un grosso problema. Scoperta la causa del mal di gol giallorosso: l'assenza di Salah, 8 reti di questi tempi lo scorso anno.

Di Francesco ieri ha impiegato il tridente composto da Dzeko più Schick e Perotti. Poca roba, ad esser sinceri, nella prima frazione di gara: Schick a destra, Perotti dall'altra parte e Dzeko al centro. E, dato insolito rispetto al recente passato, per la Roma, sotto ritmo e con poca qualità, una scarsa produzione di occasioni anche con 4 punte tutte insieme. Un passo indietro rispetto alle precedenti esibizioni, e questo è un elemento più negativo del presunto o reale mal di gol.

Solo che il calcio, lo sapete alla perfezione, è una brutta bestia e così, nonostante una prestazione insufficiente, la Roma è riuscita a vincere la partita all'ultimo respiro con il suo Comandante. Ma cosa interessa chi fa gol? L'importante è che qualcuno li faccia. Si può vincere anche senza Salah, basta avere Fede...