(Il Messaggero) La Roma è rimasta in Sicilia. Un’eruzione improvvisa dell’Etna, completamente ricoperto dalla neve, ha impedito il decollo del charter giallorosso dall’aeroporto Fontanarossa di Catania.
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«A me va bene così»
(Il Messaggero) La Roma è rimasta in Sicilia. Un’eruzione improvvisa dell’Etna, completamente ricoperto dalla neve, ha impedito il decollo del charter giallorosso dall’aeroporto Fontanarossa di Catania.
La rinuncia alle 22,30, due ore dopo la fine del match lampo del Massimino. I giocatori, già saliti a bordo dell’aereo, sono stati costretti a scendere di nuovo a terra e a tornare in albergo (...). «Ogni volta che siamo qui, succede qualcosa. Adesso che è chiuso l’aeroporto per l’eruzione del vulcano, dobbiamo restare qui. Pazienza». «Una gara trepidante: avrei voluto che durasse centottantamila minuti». L’asturiano è, però, in estasi dopo la mezzora del Massimino. «Ho visto un ritmo da matti. Pazzesco. Avrei preferito che la partita continuasse a lungo. E’ stata una sfida trepidante».
Non guarda al risultato, ma alla prova della Roma. «La nostra crescita è evidente, la squadra mi piace sempre di più. Anche qui ho visto quello che volevo. L’avevamo preparata così. Per essere molto pericolosi dall’inizio. Abbiamo avuto due palle gol che cono siamo però riusciti a sfruttare. Ho visto un pressing più alto, ma soprattutto ho visto una gara difficile proprio per la sua durata». E’ onesto: «In questi trenta minuti il pari è il risultato più giusto, guardando tutta la partita, nei precedenti sessantacinque minuti siamo stati inferiori al Catania». Una riflessione: «Il nostro comportamento mi è piaciuto, non la gara di venticinque minuti. Il ritmo è troppo alto, troppo matto. Sapevamo che il Catania voleva fare la partita e noi lo stesso. Preferisco una gara intera, che premia la squadra che fa meglio le cose».
Si stupisce del rumore per l’esclusione di Bojan. «Ho messo Piscitella perché avevo bisogno di na punta esterna. Non è che l’ho fatto giocare al posto di Bojan. Questo ragazzo ha tanta qualità, salta l’uomo. Come un giocatore esperto. Ha un grande futuro. Qui, comunque, nessuno ha la certezza della maglia da titolare».
Quando gli dicono che Piscitella ha come mito Cristiano Ronaldo, Lucho sorride e replica. «E’ meglio se si ispira a Messi...». Il terzo posto è ancora lontano 6 punti. «Guarderò la classifica solo all’ultima giornata del torneo. Mancano molte partite e noi stiamo facendo bene. Io sono soddisfatto, ma comunque possiamo ancora migliorare. Anche delle scelte fatte per questa gara. La squadra ha dato tanto. Ora c’è la trasferta di Siena: dobbiamo pensare a una partita alla volta. Non abbiamo ancora trovato la regolarità, quella che hanno avuto finora le squadre che ci precedono ma io continuo a essere fiducioso».
Intanto lo staff di Luis Enrique, dopo l'addio di De la Pena a inizio stagione, perde ora il tattico Marcos Lopez che ha deciso di tornare in Spagna. «Mi sentirò giallorosso per sempre, è stata un'esperienza indimenticabile. Un'avventura complessa, piena di difficoltà. I romanisti sono persone molto gentili e disponibili, hanno facilitato il mio inserimento dal primo momento»(...). Siena-Roma, in programma al Franchi lunedì alle 20,45, potrebbe essere anticipata alle ore 15.
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