rassegna stampa

La malattia di Mihajlovic è la forza del Bologna

Nell’immaginario collettivo, Sinisa rappresenta da sempre la forza, il temperamento e l’orgoglio di un uomo che non gira mai alla larga dai fatti

Redazione

Catturato anche lui - come tanti ex calciatori - dalla passione per il padel, stava giocando con tutta la sua grinta quando dal campo di calciotto un gruppo di ragazzi disabili gli ha chiesto di farsi un po’ di selfie e una foto di gruppo.

Sinisa ha mollato tutto e per una buona mezz’ora si è dedicato a loro, tirando quattro calci e partecipando alla loro gioia, scrive Antonello Valentini su Il  Messaggero.

L’umanità dimostrata da Mihajlovic in un piccolo episodio di qualche mese fa - e chissà in quante altre occasioni - fa parte di una personalità forte, arcigna, a volte rude, ma evidentemente ricca di sensibilità e di coscienza.

Adesso che deve fare i conti con la propria salute, il popolo del calcio gli restituisce solidarietà e affetto, fa il tifo per lui, in uno slancio di sentimenti che almeno in queste circostanze è capace di superare fazioni e colori di parte.

I giocatori del Bologna che dopo la rimonta di Brescia vanno a festeggiare la vittoria con il loro allenatore sotto le finestre dell’ospedale sono soltanto l’ultima testimonianza di rapporti umani che non conoscono ipocrisie.

Le sue doti migliori, l’attuale allenatore del Bologna ha saputo trasferirle dal campo alla panchina, rimanendo se stesso. Due stagioni in giallorosso e 6 con la maglia della Lazio, hanno creato tra Roma e Sinisa un rapporto inossidabile. Domenica prossima si gioca Bologna-Roma: ci sarà spazio per lui anche nei cuori romanisti. C’è da giurarci.