A volte Svilar, proprio non può farci niente: se li trova davanti, uno contro uno a volte va bene, a volte male. Simeone lo ha colpito dopo essere partito contropiede, poi ha tirato da fuori area; stesso schema per Kean, a Firenze. Poi andiamo sulle reti in fotocopia: Bonny, Pavlovic e l'altra sera Neres. Per non ricordare le occasioni di Meister (Pisa) e Dia (Lazio). Escono un po' da questo schema ormai classici - scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero - i gol presi da Circati (Roma-Parma, 2-1) e da Folino (Cremonese-Roma 1-3). Questi ultimi due, hanno un qualcosa in comune, però: sono arrivati allo scadere con risultato ormai acquisito. Il problema sono state le reti subite negli scontri diretti. Fughe in campo aperto, con palla rubata e ripartenza fulminea. E se l'attacco spesso è svuotato per vari motivi, tra giocatori infortunati o in via di recupero, attaccanti anemici, dovrebbero correre in soccorso i centrocampisti e la Roma in questo ha bisogno di crescere. Da loro al momento - arrivano poche reti. La Roma solo una volta è riuscita a ribaltare il risultato, con un ex (stando ai risultati stagionali, non per valori tecnici) grande come la Fiorentina, le altre sconfitte sono state tutte per uno a zero. Una squadra senza mezze misure: tredici partite, nove vittorie e quattro sconfitte. Mai un pari. Nonostante certi problemi, noti da sempre, la Roma si è stabilizzata nei piani alti della classifica, in piena corsa per un posto in Champions, reale obiettivo di Gasperini. Che però non vuole smettere di sognare né di frenare le ambizioni della gente. Ora serve uno sforzo, pure dal club.
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