Ieri è stata la giornata della contestazione dei tifosi della Roma dopo l'esonero di Daniele De Rossi. La prima vera protesta organizzata nei confronti dei Friedkin che da quando sono arrivati nella Capitale non avevano mai visto l'Olimpico mezzo vuoto (restrizioni per il Covid a parte). Fin dalle prime ore del pomeriggio i sostenitori giallorossi si sono riuniti fuori l'Olimpico e a Piazza Mancini dove è apparso uno dei tanti striscioni contro la società: "A Trigoria solo mutismo e infamità". Poi un altro è stato esposto dopo i primi tornelli: "Chi ama la Roma entra mezz'ora dopo". Atmosfera calda ma con nessun problema all'esterno. I tifosi hanno fatto esplodere qualche petardo e per goliardia sono stati sparati dei fuochi d'artificio (forse per festeggiare le dimissioni di Lina
il Messaggero
La contestazione dentro e fuori lo stadio. La Sud: “Tifiamo solo la maglia”
Souloukou). Per evitare problemi di ordine pubblico, il pullman che accompagna la squadra non è passato vicino al Ponte della Musica ma ha scelto di entrare all'Olimpico da un'altra parte, scrive Daniele Aloisi su Il Messaggero. Verso le 17.50 i gruppi della Curva Sud hanno iniziato a varcare i cancelli dello stadio e hanno esposto un altro striscione di protesta: "Non rispettate i nostri valori e le nostre bandiere. Da oggi torniamo alle vecchie maniere". Al momento della lettura delle formazioni i tifosi che avevano deciso di entrare fin da subito hanno fischiato i calciatori e anche Ivan Juric. Tra i più bersagliati Pellegrini e Cristante, applausi solamente per Pisilli e Dybala. Come annunciato nei giorni scorsi la Curva Sud è poi entrata al 30' del primo tempo. Con loro anche diversi sostenitori dei Distinti, della Sud Laterale e della Curva Nord.
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