Sono tante nella storia giallorossa le partite contro le "piccole" dopo le quali a Roma si è smesso di parlare di scudetto, è evaporato un sogno. Dopo Empoli-Roma, 30 ottobre 2016, non è finito un bel nulla, sognare si può ancora. Si deve. Ma certi dubbi restano e tornano a galla: da queste parti, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, ogni qual volta ci si trovi sulla punta di un trampolino, scatta la paura di tuffarsi.
rassegna stampa
La brutta addormentata
La Roma è una squadra che deve abituarsi a tirare fuori la ferocia proprio in partite che apparentemente pensi di vincere senza fatica
Quella che molto banalmente si chiama la paura di volare. A volte la sfortuna fa il suo corso, altre serve qualcosa in più. Luciano Spalletti ha parlato di cattiveria, di una Roma che non è stata allupata. La Roma, tutta, deve abituarsi a tirare fuori la ferocia proprio in partite che apparentemente pensi di vincere senza fatica. Le amnesie sono più o meno le stesse: si sono spostate dalla difesa (che ha preso sempre gol) all’attacco (il migliore del campionato ma che stavolta è rimasto a secco). La Roma è una bellezza imprevedibile, umorale. Contro l’Empoli ci sono state due occasioni ad inzio partita, tre nel finale, ma in mezzo non si è fatto quel che si doveva. E’ la troppa consapevolezza nei propri mezzi a fare la differenza in negativo. Succedeva anche alla stessa Roma di Spalletti atto I, che – dal 2006 al 2008 – perdeva per strada punti letali contro squadre non certo spaventose come Empoli, Livorno, Palermo.
La cattiveria ce la devono avere i giocatori, Spalletti deve aiutare quelli un po’ più mosci. Non siamo ancora al tacco, la punta, il numero, ma è evidente che giocatori come Salah, Perotti, El Shaarawy, Paredes, Dzeko non hanno come caratteristica principale il carattere e quella ferocia a cui spesso fa riferimento il tecnico. Sono molto bravi tecnicamente, a volte sublimi e i gol spesso sono esplosioni di colori.
La Roma, il carattere, riesce a tirarlo fuori nelle grandi serate, poi davanti alla squadra più piccola pensa di aver vinto senza fatica. Si distrae. E si deve ricominciare tutto da capo. Dopo domani a Vienna e domenica in casa con il Bologna c’è subito la possibilità di tornare in pista.
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