Viste le premesse, cioè quanto accaduto una settimana prima sempre allo stadio Olimpico contro il Genoa, era fondamentale per la Roma non perdere il derby, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero.
rassegna stampa
Kolarov, in serbo gol e gaffe
Aleksandar protagonista nel bene e nel male: il rigore perfetto, poi l’errore che dà il via al pari
Perché, in primis, c’era bisogno di recuperare una massiccia dose di autostima dopo la delusione dell’esordio. Che aveva generato in città una serie infinita di punti interrogativi, con protagonisti nuovi e vecchi e, soprattutto, con Paulo Fonseca nel mirino.
Ora c'è la sosta e si sa, due settimane possono essere lunghissime, pesantissime se alle spalle non hai un risultato positivo. Figuriamoci dopo un derby. E’ finita con una doppia sorpresa in serbo di Kolarov, una bella e un’altra brutta.
Una Roma ancora un po’ sbadata nella fase difensiva, ma non esattamente come era capitato contro il Genoa. Passi in avanti almeno sul piano numerico, con la Roma avanti e la porta di Pau Lopez inviolata all’intervallo. Già, il vantaggio di Kolarov: tiro dal dischetto impeccabile, palla da una parte e Strakosha dall’altra. E una prestazione tosta, contro il temuto Lazzari. Ecco perché tutto ti saresti aspettato, anche se nello scorrimento di una partita un po’ pazza, tranne che dover annotare un errore banale, vistoso del serbo (meno brillante nella ripresa, giusto dirlo) nell’azione che ha portato alla rete di Luis Alberto. Fidandosi un po’ troppo di se stesso, e senza tenere nel giusto conto la tigna del connazionale Milinkovic, Kolarov, lì sotto la Tevere, si è fatto portare via il pallone dai piedi in maniera infantile favorendo la ripartenza a campo aperto della Lazio. A quel punto, un tocco qui un altro là e pallone a Luis Alberto per il pareggio laziale. Per l’ex Kolarov un errore solo, probabilmente, ma pesantissimo. Capita, ma sarebbe sempre meglio che non capitasse.
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