(Il Messaggero - M.Ferretti) -Tutto ruota intorno al centrocampo. E non soltanto perché, lo insegna la storia del calcio, le partite si decidono lì. La sfida del 5 gennaio tra la Juventus capolista e la Roma seconda in classifica sarà anche o soprattutto il confronto tra i più forti centrocampisti del campionato italiano. «Sono i migliori reparti in assoluto perché hanno interpreti stellari», sostiene Angelo Di Livio, romano, romanista e ex calciatore della Juventus (tre scudetti e una Champions, tra le altre cose, in bacheca). Da una parte un terzetto formato da Pirlo, Pogba e Vidal; dall’altra De Rossi accompagnato da Pjanic e Strootman. Ce n’è per tutti i gusti calcistici. «Pirlo è la geometria, Pogba l’eleganza e Vidal la qualità dinamica, ma io non dimenticherei Marchisio, uno che è complicato definire riserva...», spiega Di Livio, oggi allenatore e opinionista radio-tv. «De Rossi rappresenta al meglio l’intelligenza tattica, Pjanic la tecnica e Strootman la personalità», aggiunge. «Provate a mettere insieme questi sette giocatori e avrete probabilmente il più forte centrocampo al mondo o giù di lì».
rassegna stampa
Juve-Roma, la vera sfida si gioca a centrocampo
(Il Messaggero – M.Ferretti) – Tutto ruota intorno al centrocampo. E non soltanto perché, lo insegna la storia del calcio, le partite si decidono lì.
QUESTIONE DI TESTA
Antonio Conte e Rudi Garcia, in sostanza, hanno a disposizione uno straordinario serbatoio di qualità e quantità. Si va dal giovanissimo Pogba ai giovani Pjanic e Strootman fino al veterano Pirlo passando per l’esperto De Rossi e il maturo Vidal. Di Livio, Soldatino di centrocampo anche in maglia azzurra, rivela: «Ho un debole per Pjanic, che ho difeso anche quando non giocava bene e veniva costantemente criticato. Per me si tratta di un giocatore straordinario: piedi vellutati, tecnica sopraffina e personalità. Ecco, se dovessi dare un consiglio a Pjanic e agli altri romanisti direi che allo Juventus Stadium sarà fondamentale presentarsi senza paura, a petto in fuori. Quello è un ambiente che può metterti in soggezione, in più la Juve è una squadra davvero forte ma se vuoi tenerle testa sarà determinante mostrare personalità. Tecnica e personalità, sennò sei finito...». Conta relativamente, in certi casi, giocare a 3 oppure a 4 o addirittura a 5 in mezzo al campo: a livello di numeri appare più importante schierare due o tre attaccanti di ruolo. «La Roma avrà come al solito le tre punte e Conte, di conseguenza, potrebbe mettere un uomo in più in difesa per non rischiare di trovarsi in una delicata situazione di uno contro uno.[...]», conclude Di Livio.
NEMICI MAI
Tra oggi e domani, la Juventus e la Roma torneranno ad allenarsi anche se proprio due centrocampisti, Pirlo e De Rossi, amici per la pelle, hanno già terminato le vacanze e si sono già ripresentati al campo. DDR ha sempre parlato dello juventino come del più forte centrocampista italiano, al punto che - pur giocando nello stesso ruolo - in nazionale si è sempre fatto da parte, decentrandosi verso l’esterno, pur di lasciare spazio all’amico Andrea. Sono due registi che, però, danno un’interpretazione differente al proprio lavoro: Pirlo nella Juve di Conte è il faro del gioco: De Rossi nella Roma di Garcia è uno dei fari del gioco. Da un punto di vista strettamente aritmetico, la Roma ha più opzioni per la costruzione della manovra mentre la Juve ha complessivamente un organico di centrocampo superiore. [...]
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