(Il Messaggero-M.Caputi)È un vero peccato che una sfida come Roma-Juventus non contasse più nulla e che anche l’appeal per un confronto tra le più forti del torneo sia stata svilito da un’atmosfera che, prima e durante,la gara abbia avuto poco a che fare con il calcio. Migliaia di agenti coinvolti, la paura di raid e scontri, l’atteggiamento e i cori delle curve. Tutto questo a Roma, mentre a Bergamo si era consumato l’ennesimo vergognoso gesto razzista, con una banana lanciata a Constant. Il calcio, che dovrebbe divertirci e appassionarci, viene vissuto in maniera pesante, con pressioni smisurate e senza alcuna cultura sportiva, fotografia di un paese in difficoltà che invece avrebbe tanto bisogno di entusiasmo e momenti di aggregazione.
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Juve e Roma, un’annata da applausi ma ora aumentano le responsabilità
(Il Messaggero-M.Caputi) È un vero peccato che una sfida come Roma-Juventus non contasse più nulla e che anche l’appeal per un confronto tra le più forti del torneo sia stata svilito da un’atmosfera che, prima e durante,
A novanta minuti dal termine è tutto praticamente deciso salvo l’ultimo posto in Europa League. La matematica tiene ancora in corsa quattro squadre, perfino il Milan, il cui rapporto con Seedorf è diventato un teatrino insopportabile. Vincendo anche a Roma, la Juventus impreziosisce la sua annata record: 99 punti e la possibilità di sfondare il tetto dei 100. Ora anche la distanza con la Roma diventa un abisso, forse è troppo, ma questo dicono i numeri. Il prossimo anno sarà dura per entrambe. La Juventus difficilmente potrà ripeter un campionato simile, la Roma avrà responsabilità che quest’anno non aveva. Si lavora già per la prossima stagione e tanti sono i nodi da sciogliere. La società giallorossa si è portata avanti confermando uno dei suoi calciatori migliori e tra i più contesi, Pjanic, un ottimo e confortante punto di partenza. La rivale è davanti a un bivio: continuare o meno il cammino con Conte. Quello degli allenatori, nelle prossime settimane, sarà un tema di grande attualità, solo Garcia e Benitez sono saldi sul ponte di comando. Seppur importante non basta solo un buon tecnico a far tornare competitiva una squadra, servono soprattutto progetti, investimenti mirati e quindi buoni calciatori. Tutto quello che in Italia accade raramente.
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