Quando Kluivert jr deciderà una finale di Champions League, allora Patrick sarà il papà di Justin e non viceversa, scrive Alessandro Angeloni su il Messaggero.
rassegna stampa
Justin non vuole essere solo il figlio di Patrick
Kluivert Jr vive ancora all'ombra del padre però ha le doti per superarlo
Perché oggi l'attaccante della Roma è ancora il figlio di Patrick. Patrick era bravo, ha vinto, Justin è bravo e può diventare un fenomeno. E vincere. E' il suo obiettivo, ovvio. Per non essere a vita il figlio di... Parliamo di gol, quello che ora ci si aspetta da questo ragazzino del 1999, nato quattro anni dopo quella finale di Champions, era il 24 maggio del 1995. Era giovane Patrick, figuriamoci se poteva esistere l'erede. Quei venti minuti di Torino lo hanno consacrato nel grande calcio italiano. Ma da queste parti l'innamoramento è precoce come l'abbandono. E in questo ha ragione Di Francesco: aspettiamo a definirlo campione. Aspettiamo.
Venti minuti che lui ricorderà, ma non possono bastare. Ora manca il salto, quello da titolare e cambierà tutto. Perché gli avversari non saranno stanchi ma freschi come lui e tutto potrà sembrare più complicato. Manca un gol (dieci gol in 30 presenze l'anno scorso in Eredivisie) e li i tifosi della Roma si accenderanno ancor di più.
Lo scorso anno di Under si diceva esattamente lo stesso che stiamo ascoltando su Kluivert. E' bastato un tempo sbagliato a Benevento per finire nel dimenticatoio e poi riapparire a febbraio.
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