Pratico ed essenziale. Tredici minuti e 21 secondi e tutti a casa. Il tempo di una decina di curiosità, annotarsi i nomi dei giornalisti che le facevano, rispondere in modo energico e salutare. Ivan Juric - scrive Stefano Carina su 'Il Messaggero' - rompe così il ghiaccio con il mondo Roma. Lasciato come al solito da solo, senza la presenza di un dirigente (non c'era nemmeno il segretario Lombardo) che spiegasse la scelta e lo introducesse. Attento al passato e al presente ("La squadra non ha giocato contro Daniele"), ha dimostrato di non avere paura del futuro: "La Roma è una grandissima occasione, quando ti capita non pensi al contratto. Mi sembra che l’obiettivo generale sia entrare in Champions e restarci". Rispettoso del lavoro del suo predecessore ("La squadra fisicamente sta benissimo") ma anche fiducioso di potersi giocare le sue carte: "In questi 8-9 mesi abbiamo visto tanti concetti che mi piacciono, come l’aggressività, ci sono tanti spunti". Qualche perplessità sull’adattabilità della rosa ad un allenatore che gioca a uomo a tutto campo. Ma Ivan, a domanda diretta, dribbla la questione parlando "di intelligenza".
Il Messaggero
Juric: “Sono qui per la Champions”
Inevitabile che il discorso scivoli su Dybala. E la presa di posizione sull’argentino dimostra come Juric abbia le idee chiarissime:"Lui è intelligente e fa un buonissimo lavoro difensivo. Tutti conosciamo le qualità, vorrei farlo giocatore da attaccante destro e ho visto che fa tutte e due le fasi benissimo. È chiaro che non deve poi fare i cento metri in ripiegamento, non vedo nessun problema. In attacco se sta bene è di grandissima qualità". Non contento, rilancia: "Se possono giocare Soulé e Paulo insieme con Dovbyk? Chiaramente sì". Oggi si gioca con l'Udinese:"Ha dimostrato di aver cambiato mentalità, va veramente molto forte. Sarà durissima". Anche perché almeno per mezz'ora la Roma - vista la protesta organizzata dalla Curva Sud - sarà sola, senza la sua gente.
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