Pochi mesi fa disse, "pur di vincere un derby ascolterel Ramazzotti per un mese". Chissà se Ivan Juric sarebbe disposto, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, a fare lo stesso voto per una vittoria nella sua prima da allenatore in Europa League? La prima, del resto, è quella che non si scorda mai e non conta l'età: il croato di panchine ne ha collezionate, più di 300, e di anni ne ha quasi 50. Domani - nel caso-sarà come vincere un derby. Eppure il tecnico croato, con il Toru, si è sempre arrampicato sulla Juve, senza mai scalarla definitivamente. E' dura, per un metallaro, ascoltare Ramazzotti, compren- diamo cosa volesse intendere con quelle parole, ma per ottenere qualcosa bisogna rinunciare ad altro e le notti d'Europa hanno un fa- scino particolare, anche se non sono quelle di Champions. Il problema non è tanto immergersi nella "prima" europea, come un battesimo, è preparato, lo raccontano come un uomo che non sente le pressioni.
Il Messaggero
Juric, c’è sempre una prima volta
Il problema, se così lo vogliamo definire, è cominciare a gestire la rosa sui tre obiettivi: campionato, Europa League e più in là la Coppa Italia. Questo sì, non lo ha mai fat- to, giocare due volte a settimana è altra storia. E allora sarà necessa- rio sperimentare, tenere qualcu- no a riposo (Dybala, Pellegrini) e puntare su altri (Konè, Soulé, Baldanzi) per poter contare, nel breve termine, su un po' tutti i calciatori a disposizione, perché l'obiettivo vero è tornare in Champions. L'e- sordio di domani, come emozioni, può essere paragonato a quello di domenica contro l'Udinese: l'Olimpico fa tremare i polsi quando è in festa, quando è arrabbiato può incutere timore a chi non è abituato. E domani ce lo aspettia- mo ancora un po' rabbioso: se Ivan ha superato il primo step, non avrà difficoltà ad affrontare il secondo. Ormai ha preso atto del- la situazione avversa, in questo caos lui non c'entra, non ne è re- sponsabile, né si scompone. È chiamato a isolare il gruppo e ren- derlo più leggero: a risolvere i problemi, non a subirli. Sta lavorando sugli errori commessi domenica: tanta applicazione sul campo, molti video e poche parole. Domani arriva all'Olimpico l'Athletic Bilbao di quell'Ernesto Valverde che nel 2018 fu sconfitto proprio qui a Roma dalla squadra di Di Francesco: era la leggendaria rimonta sul Barcellona.
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