Mancini sbarca sulla Costa Azzurra e ha la conferma che l'Italia fatica a stare a galla dopo il flop di novembre. Quello contro la Francia il 1° ko della sua gestione e gli fa capire, una volta per tutte, perché la Nazionale ha bucato il mondiale in Russia, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero. È lontana dalle migliori del pianeta, nella qualità e nella fisicità degli interpreti. Gli azzurri, con l'orgoglio e la spregiudicatezza, giocano un quarto d'ora della ripresa. Hanno la capacità di emergere. Ma, a livello internazionale, sono ancora inesperti. A Balotelli fa invece bene l'aria di mare. E di Nizza. Va meglio di lunedì scorso. Non segna, ma migliora.
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Italia troppo acerba
Nazionale lontana dalle migliori del pianeta, nella qualità e nella fisicità degli interpreti
Sirigu in porta, D'Ambrosio e De Sciglio gli esterni bassi, Caldara in mezzo alla difesa, Mandragora a centrocampo, Berardi e Chiesa nel tridente. L'età media dell'Italia, in partenza, si abbassa di 1 anno, se paragonata a quella del test di San Gallo: 24,6. Si vede dall'approccio, mai aggressivo. Di attesa.
La Francia comanda il match, l'Italia subisce e non ha scampo. Mbappé sembra Ronaldo. Non Cristiano, il Fenomeno. Corsa, potenza, velocità, dribbling e tiro. Basterebbe lui. E, invece, arrivano pure gli altri. Tolisso sale sul ring e spaventa, Kanté sbuca in mezzo alle gambe anche dei compagni, solo Pogba, fischiattissimo, fa lo schizzinoso. Davanti Dembelé esagera e Griezmann non delude.
Gli azzurri usano il 4-3-3 solo per prendere fiato. E si proteggono con il 4-5-1. Mandragora, però, è friabile e Pellegrini riappare solo dopo l'intervallo. Anche gli esterni offensivi non collaborano. Berardi non c'è proprio, Chiesa si sveglia nella ripresa.
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