rassegna stampa

Italia, tanti dubbi in valigia

Gli azzurri, sbarcati oggi a Rio, si portano dietro più dubbi che certezze. Situazione che, dunque, fa scattare l’allarme.

finconsadmin

Cesare Prandelli ha ancora otto giorni a disposizione per dare un senso all’Italia. Il mondiale sta per iniziare: il 14 giugno, a Manaus, il debutto contro l’Inghilterra. Ma gli azzurri, sbarcati stamattina a Rio de Janeiro (dopo un volo su un charter A330 dell’Alitalia con posti business non sufficienti per tutti e quindi Insigne, Immobile, Cerci, De Sciglio, Perin, Mirante, Darmian e Parolo costretti a viaggiare in economy) si portano dietro più dubbi che certezze. Situazione che, dunque, fa scattare l’allarme.

«Siamo pronti, faremo un gran mondiale» garantisce il ct, nonostante il secondo pari di fila, tra l’altro storico (il primo, dopo 8 successi su 8), contro il Lussemburgo e il digiuno di vittorie che dura dal 10 settembre, 2 a 1 contro la Repubblica Ceca a Torino, la notte della qualificazione con due turni di anticipo. Da quella gara, 6 pareggi e 1 sconfitta. «La nostra nazionale deve migliorare come qualità del gioco, negli automatismi e nell’incisività perché dobbiamo segnare di più» ammette il presidente federale Giancarlo Abete.

«L’infortunio di Montolivo è stato un trauma, ma ripartiamo con fiducia e sapendo che i nostri giocatori sono tutti importanti e nessuno indispensabile. Non siamo al top, c’è da lavorare». Interventi e correzioni in vista, da qui al pomeriggio dell’esordio contro gli inglesi di Hodgson. Bisogna scegliere il sistema di gioco, curare la fase difensiva e svegliare le punte in letargo, capire se è meglio giocare con Verratti oppure dar spazio a Cassano, verificare le condizioni di forma di alcuni interpreti e valutare quotidianamente i tre infortunati Sirigu, Barzagli e Paletta.

MODULO CAMALEONTICO Nell’albergo davanti a Bioparco, Prandelli e il suo staff ieri a lungo davanti al video: promosso il sistema di gioco utilizzato contro il Lussemburgo. Almeno per un’ora, fino a quando le gambe non sono diventate di marmo per i carichi di lavoro, il ct ha ricevuto le risposte che cercava. Bene De Rossi davanti alla difesa, ok Verratti accanto a Pirlo, promossi Candreva e Marchisio. In più progressi di De Sciglio e dello stesso Balotelli. Insomma il 4-1-4-1 è solo da aggiornare. Quando gli azzurri hanno l’iniziativa, i terzini si alzano sulla linea dei centrocampisti e i due esterni Candreva e Marchisio salgono per inserirsi dietro a Balotelli.

RISCHI DIETRO Se l’Italia perde palla, diventa però fragile. È lì che l’assetto deve avere più equilibrio. Abate e De Sciglio, altissimi fino a diventare ali, hanno l’obbligo di rientrare subito per ricomporre la linea a quattro. Se non lo fanno, il reparto arretrato rimane scoperto. Le ripartenze corte possono risultare fatali. Questo perché, con tre registi in campo, mancano gli incontristi. Verratti e De Rossi, comunque, sanno come comportarsi. Al momento sono più decisivi di Pirlo.

PUNTE A DIGIUNO L’ultima rete di un attaccante è di Rossi, il 18 novembre, alla Nigeria, 2 a 2 nell’amichevole di Lonta. Pepito non è qui, escluso come Destro. Nel 2014 nessuna vittoria e solo un gol, quello di Marchisio al Lussemburgo. Balotelli, unica punta a Perugia, non segna dal 15 ottobre: firmò il pari contro l’Armenia al San Paolo. Con l’ingresso di Cassano (stessa formula offensiva di Euro 2012), più chance per l’Italia. E, per la verità, anche più pericoli davanti a Buffon.

TOTO’ FA DISCUTEREVerratti sta bene, ma si gioca il posto con Cassano. Che può entrare anche in corsa. «Con lui siamo più presenti in area avversaria e meno a centrocampo» avverte Chiellini. Prandelli parlerà con Fantantonio.

Non deve più protestare con gli arbitri, come ha fatto a Perugia. «Già faticheremo in undici, figuriamoci restando in dieci. Perché in questo mondiale ci preoccupano più le situazioni logistiche, climatiche e di orario che gli avversari» aggiunge Chiellini.

TRE DA RECUPERARE Sirigu è fermo e per questo sul charter è salito Mirante, quarto portiere e venticinquesimo azzurro, Barzagli non farà le tre partite, ma al debutto quasi sicuramente ci sarà. Uscirà Bonucci, deludente con il Lussemburgo.

Se Paletta non migliora, Ranocchia prenderà il suo posto nei 23. Domenica a Volta Redonda, alle ore 22,30 italiane, l’amichevole con la Fluminense per provare l’Italia che affronterà l’Inghilterra. Oggi pomeriggio (ora di cena in Italia) il primo allenamento a Mangaratiba.